LAGDEI


ORA SO CHE SEI UN UOMO E NON PIU’ UN CUCCIOLO D’UOMO

Il 4-5 OTTOBRE 2012 siamo andati, con le due classi seconde, due giorni a Lagdei, un rifugio immerso nella natura sull’Appennino tosco-emiliano. Il tempo è corso intensamente tra laboratori naturalistici, brani letterari, gite e giochi. Ecco le impressioni di alcuni di noi…

 


Ma una cosa fa sempre … stupisce!!

Eccoci con le torce puntate nel buio cupo del bosco,e dopo aver camminato un tratto di bosco eccoci spuntare la luna!!

Intorno c’erano delle piccole chiazze che la vezzeggiavano ed non era più coperta ma spoglia come un albero d’inverno.

Quel momento non me lo dimenticherò mai più, ma prima devo raccontarvi che ero a Lagdei un posto che rimane impresso nell’esperienza specialmente in un momento cosi importante e fondamentale, il sorgere della luna; all’inizio pensavo che la luna fosse sempre quella un cerchio mezzo mangiato, ma dopo mi sono accorto che è proprio un personaggio come noi, alcune volte si nasconde perché ha vergogna e troppe attenzioni, mentre altre volte esce allo scoperto perché ci sono le stelle che la coccolano.

Ma una cosa fa sempre … stupisce!!

Io la stavo guardando come guardo la televisione … distrattamente ma come ci ha detto la prof l’ho guardata con occhi diversi, non più quelli del cucciolo ma con occhi da uomo e grazie a questa “ magia” vengo attratto e quel momento mi fa ricordare le parole di una canzone:” Io di risposte non ne ho mai ne ho avute e mai ne avrò di domande ne ho quante ne vuoi”.

Ho vissuto la stessa esperienza, non so come la luna mi ha suscitato in me tante domande.

Ma una risposta ce l’ avevo, quel momento era per me e i miei compagni, per nessun altro, e anche quando tornammo nei rifugi quel pensiero non usciva più dalla mia testa.


(Stefano)

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“… è per te il profumo delle stelle, la forma strana delle nuvole .. “

Camminando sentivamo soltanto il fruscio dell’erba e il rumore dei nostri passi; in alcuni punti c’era buio pesto, mentre in altri c’era luce: era la luna che, con il suo fascino e bagliore, ci illuminava alcuni pezzi di strada. E chi l’avrebbe mai detto che la luna riflettesse così tanta luce? Noi in città non ce ne accorgiamo perché ci sono i lampioni a illuminare le strade, ma se anche non ci fossero sono sicura al cento per cento che la città sarebbe illuminata, anzi, vista da lontano sarebbe come un diamante. Quando giungemmo sul prato, come gli anelli di diamanti che quando si indossano sono luccicanti, così le gocce di rugiada giacevano sulla foglia e davano sensazione di delicatezza. Inizialmente il cielo era coperto, ma poco più tardi le nubi si aprirono e vedemmo la luna e le stelle, proprio come dice la canzone di Jovanotti: “… è per te il profumo delle stelle, la forma strana delle nuvole .. “


(Anna)

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“Ti devo dire solo due cose: arrivederci e grazie”.

Scesi al rifugio, prendemmo le nostre valigie e mentre salivamo sul pullman sentii diverse frasi di questo genere: “ Peccato, solo due giorni…”, “E’ stato così bello!” , “Ciao Lagdei!”.

Prima di salire, diedi uno dei miei ultimi sguardi al rifugio sussurrando tra me “Ti devo dire solo due cose: arrivederci e grazie”. Non tolsi lo sguardo dal rifugio fino alla prima curva per non dimenticarmi mai di quel bel luogo! Mi stravaccai sul mio posto e incominciai a chiacchierare con i miei compagni.


(Edoardo)

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...ho visto la luna; che sollievo vedere la sua luce!

Abbiamo acceso le torce e ci siamo inoltrati nel bosco... Ad un certo punto Antonio ci ha detto di spegnere le torce e così è calato un buio che non si vedeva a un palmo dal naso; sentivo solo lo scricchiolio delle foglie sotto i passi dei miei compagni. Stavo quasi per gridare dalla paura quando, arrivati in una radura, ho visto la luna; che sollievo vedere la sua luce! […] Il giorno dopo, mentre lasciavamo quello straordinario posto ho ripensato a tutto quello che avevo fatto: avevo raccolto gli insetti, camminato di notte, raccolto i porcini,… Eh, si, tutto questo lo vorrei rivivere daccapo; peccato che non si possa ma ho capito una cosa: Dio ha fatto tutte le cose per farcele vedere come mai potremo rivederle, e come è grande Dio che ha fatto tutto per noi.


(Stefano)

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Ma a un certo punto le nuvole si aprirono a metà, come un sipario...

Già prima di iniziare la camminata, io, mi immaginavo nel buio più totale, circondata da alberi scuri ed enormi, che cercavano di trascinarmi via con le loro lunghe braccia di legno. […] L’atro bosco ci stava divorando … anche la luce della mia torcia oscillava, sembrava che anche lei avesse paura. Camminavo, camminavo, ma soprattutto tremavo. La paura stava avvampando dentro di me, e con lei, anche il terrore. Ma a un certo punto le nuvole si aprirono a metà, come un sipario, facendo entrare in scena la luna, essa era bella come non mai. […] Rimanemmo in silenzio, stupiti e contenti. Proseguii il cammino serenamente, con molta meno paura.


(Carolina)

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Io ho capito che il buio totale nella natura non esiste, però fa un po’ paura lo stesso.

La guida ci ha detto di spegnere le torce: l’aveva detto per farci capire che di sera anche la luna poteva aiutare a vedere gli animali e le piante: quella della luna è una luce naturale e quindi ti fa sentire come un albero, cioè che sei parte della natura. […] Subito io e i miei amici avevamo detto che era un peccato se si vedeva solo la luna e non le stelle, ma proprio in quel momento le nuvole si sono aperte come un libro: si vedeva molto bene il cielo con tantissime stelle. […] Io ho capito che il buio totale nella natura non esiste, però fa un po’ paura lo stesso. In gita però io non avevo paura del buio perché sapevo che ero in compagnia dei miei amici e professori.


(Stefano Paolo)

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...le nuvole sono scappate via....

Esperienze indimenticabili. Speravo in un cielo migliore ma a un certo punto le nuvole sono scappate via ed è apparso il sole: sembrava proprio che fosse successo per noi. Siamo stati a Lagdei, 1250 m di altitudine. I professori ci hanno chiamato per fare un gioco molto divertente: bisognava correre e nascondersi nei posti più strategici. Io ho trovato il nascondiglio migliore, dove nessuno poteva vedermi. Da lì sentivo gli altri che, ad uno ad uno, venivano catturati. Nessuno mi trovava e io provavo una forte emozione di vittoria. La mia squadra ha perso ma io ero stranamente felice lo stesso . […] Questa gita mi ha fatto aprire gli occhi e vedere il mondo sotto un’altra luce: ho imparato nuove cose grazie ai professori, alla guida, ai miei compagni ma anche grazie alla realtà che mi offre sempre qualcosa di buono: devo solo essere disposta a guardarla con attenzione.


(Elena)

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Ho imparato a guardare le cose in modo diverso

Ho imparato a guardare le cose in modo diverso, all’inizio vedevo solo dei semplici alberi, normali sassi, ma durante la gita, grazie alle guide che ci hanno accompagnato in tutte le nostre avventure, abbiamo imparato molte cose sugli alberi e sugli artropodi che vivono sotto i sassi.


(Luciano)

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Rimanemmo in silenzio ad ascoltare i rumori fievoli del bosco.

Nel bosco c’era un’esplosione di profumi e soprattutto molto ma molto silenzio, esplorammo la foresta, attraversammo piccoli ruscelli e un labirinto intricato di alberi, trovammo una casa diroccata e senza il tetto che sembrava pericolante! Rimanemmo in silenzio ad ascoltare i rumori fievoli del bosco. […] Partimmo per una fantastica avventura piena di emozioni forti e soprattutto paura e splendore. […] Accendemmo tutti le torce come se qualcosa ci legasse tutti insieme in quel momento andavamo avanti tutti quasi titubanti nell’ombra e pensammo beh non è poi così pauroso come pensavo poi con i tuoi amici al fianco faceva meno paura. Guardai in alto e pensai: che bel cielo pieno di stelle e questo mi rassicurava tanto ma non so perché mi dava anche un senso di conforto anche se non ne so il motivo.


(Matteo)

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Eravamo stanchi e felici

Camminando, camminando siamo giunti in una radura a cielo aperto in cui abbiamo visto la luna e le costellazioni: carro minore, cigno ed altre. Una meraviglia da restare senza fiato a bocca aperta! Ho ringraziato il Signore per le meraviglie che ha creato. Verso mezza notte siamo rientrati ai dormitori. Eravamo stanchi e felici, e quasi nessuno riusciva a chiudere occhio per la meraviglia stupefacente che abbiamo visto quella sera.

  

(Tommaso)

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