IL MISTERO DI MASO CORTO

IL MISTERO DI MASO CORTO

 

 

 

La vacanzina dei cavalieri sono quattro giorni di puro divertimento e di esperienze di bellezza. Meglio di qualsiasi altra vacanza! Si sta in montagna, per fare passeggiate, giochi all’aperto e canti tutti insieme. Con me in vacanzina c'erano tutti i miei amici!

 

In pullman presi i posti in fondo, con alcuni amici di terza media, tra i quali una delle mie migliori amiche: Alessia. Passammo tutto il viaggio insieme a parlare, ridere e scherzare tutti insieme. Quando arrivammo ci diedero subito le stanze e poi ci fecero giocare tutti insieme, dividendoci a squadre; il primo giorno finì rapidamente. La sera io e l'altra mia migliore amica Ludovica ci incontrammo nella mia stanza per poi uscire alle quattro del mattino per fare un giro.

 

Era tutto deserto! Tornammo verso le cinque, stanche dai giro appena compiuto dell’albergo. Il giorno dopo abbiamo fatto una passeggiata non troppo lunga. Quando tornammo all'albergo io e Ludo ci mettemmo d'accordo per uscire di nuovo la sera. Attorno a noi c'erano altri ragazzi che anche loro stavano dicendo che sarebbero usciti come noi verso le quattro; erano i nostri compagni: Dami, Marco, Giulio e Tommy. Anche quel giorno passò velocemente; la sera dopo i canti il nostro responsabile Giovanni Grandi ci disse di non andare assolutamente nell’ala ovest dell’albergo, perché lì stavano alloggiando altri clienti e non dovevamo disturbarli; era il posto in cui eravamo già andate la notte prima io e Ludo, ma noi non avevamo visto nessun cliente … ci stavano nascondendo qualcosa! Per cui io e Ludo decidemmo di indagare ed andare proprio li, nell’area proibita. Alle quattro in punto Ludo bussò alla mia porta, io ero certa che fosse lei, perché lei era sempre puntuale. Non mi sbagliavo, era proprio lei! Ci avventurammo lungo i corridoi; dopo un po’ di tempo ci accorgemmo che di notte, con tutte le luci spente, era ancora più difficile orientarsi; per fortuna avevamo portato con noi il mio cellulare con la sua torcia! Ma io non mi accorsi che rimaneva solo il venti per cento della batteria...

 

Camminavamo lentamente cercando di orientarci, ma il nostro senso dell'orientamento in quella sera era particolarmente scarso, ci infilammo in corridoi sconosciuti. Dopo circa mezz'ora di cammino ci accorgemmo di non sapere più la strada per tornare alle nostre camere. Ad un certo punto il mio cellulare si spense e il buio è calato intorno a noi. Prese dal terrore ci mettemmo a correre e andammo a sbattere contro qualcosa, ma non era un muro, nemmeno una sedia. Era …. UNA PERSONA! Iniziammo a gridare, ma prima che qualcuno ci potesse sentire quella persona ci tappò la bocca e disse: << Tranquille, siamo noi!>> riconoscemmo subito quella voce, era Tommy! Dopo lo spavento chiedemmo a lui con chi fosse e cosa facesse; lui ci rispose tranquillo:<< Sono con Marco, Dami e Giulio e stiamo facendo un giro per i corridoi e voi?>> Ludo intanto, che aveva ripreso il suo normale colorito, sussurrò:<< Anche noi stavamo facendo un giro, ma mentre andavamo verso la parte ovest ma ci siamo perse... voi sapete dove siamo?>>. I quattro ragazzi risposero in coro:<< Boh!>> Dopo questo breve dialogo ricominciammo a camminare tutti insieme nuovamente al buio, andavamo avanti alla cieca, attraversammo corridoi dopo corridoi e anche qualche rampa di scale quando ad un certo punto ci fermammo, perché eravamo stanche. Ci voltammo per chiedere se stavano tutti bene ma … non c'era più nessuno! Allora iniziammo a chiamarli, ma senza ottenere alcuna risposta... ad un certo punto... sentimmo un suono agghiacciante di passi pesanti, ma non erano i passi dei nostri amici, perché quei passi erano seguiti da respiri affannosi e colui che camminava era come se avesse avuto una gamba da trascinare; non ricordo bene cosa accadde dopo. Ci mettemmo a correre, sempre vicine per non perderci e per miracolo ritrovammo le scale per tornare alle camere. Dopo quell'avventura tornammo subito a dormire. La mattina verso le otto venne nuovamente in camera mia Ludo, era pallida ed aveva un’aria molto preoccupata; io le chiesi;<< ma cosa è successo? Sembra che siamo morto qualcuno dalla tua faccia!>> ricordo esattamente le sue parole di risposta: <<D-Dove s-sono finiti gli altri...?>> stavo per svenire. Qualche ora prima ,quando ero entrata in camera, non avevo minimamente pensato a loro... a dove fossero finiti. Senza dire una parola ci guardammo e subito corremmo al sesto piano ,dove si trovavano le loro camere, entrammo e le nostre paure peggiori si avverarono... erano spariti e c'era qualcosa di bianco sul loro tavolo, qualcosa che la sera prima non c'era; ci avvicinammo cautamente, io presi il coraggio e lo strappai dal tavolino; era attaccato con dello schotch scadente. Decidemmo di aprirlo e trovammo una scritta:

 

 

 

i vostri amici li ho portati nell'oscurità, non provate a cercarli o avrete la stessa loro sorte

 

 

 

Non sapevamo più che cosa fare, non potevamo assolutamente farlo scoprire agli adulti perchè se no la vacanza sarebbe di certo finita li! No, dovevamo tornare la notte stessa a controllare, a cercarli;a cercare “quella cosa” che girava per l'albergo di notte!

 

Il poblema più grande era non farlo scoprire agli adulti... ma come? Io e Ludo andammo a dire a Giovanni Grandi, il nostro responsabile, che non erano stati bene e in qualche modo riuscimmo a convincerlo a lasciare a noi il compito di curarli! Ci chiudemmo in camera per tutta la giornata ad elaborare un piano per trovarli, ma intanto dovevamo anche raccogliere indizi. Quindi decidemmo che una di noi sarebbe stata ad elaborare il piano e l'altra sarebbe andata per l'albergo a cercare indizi sul fantasma! Visto che Ludo era più spaventata di me rimase in camera ed io cercai di nascosto degli indizi. Un paio di volte rischiai di essere scoperta! Ma quello che scoprii era molto interessante! Tornai nella camera 71 del sesto piano dove Ludo aveva elaborato un piano di perlustrazione. Era chiusa dentro a chiave, bussai cinque volte alla porta, era un codice segreto per dirle che ero io, entrando mi accolse con la stessa faccia della mattina quando mi aveva portato la brutta notizia. Iniziai a parare io: << oggi ho scoperto tante cose utili per 'uscita di sta notte:

 

il corridoio del piano terra non lo sorveglia più nessuno, perchè i sono appena tre camere, tra le quali la mia, quindi abbiamo il via libera a qualsiasi ora.

 

Poi ho scoperto che cinquant'anni fa nell'albergo venne ucciso un uomo di nome Jonathan Bassi, detto anche “il vecchio Jhon”. Morì perchè si aggirava di notte per i corridoi, come facevamo noi ed un giorno stava scappando da qualcosa, ma non si sa cosa di preciso, era al buio e non vide che stava andando contro il vetro di una finestra del quinto piano, lo infranse e cadde. già allora c'era qualcosa che infestava l'albergo.. ma venne messo tutto a tacere...>> Ludo sobbalzò e subito disse: << m-ma com'è p-possibile...? gli spettri e i fantasmi non esistono! Proviamo a cercare meglio altre informazioni su questo caso!>>

 

<< lo so che gli spettri non esistono, ma comunque è... strano! Be' comunque dai dimmi il tuo piano per trovare quei quattro!>> non volevo rimanere oltre sull'argomento, perchè solo a pensare che davvero un fantasma infestasse l'albergo mi si gelava il sangue nelle vene! Ludo tentennò, ma poi mi mostrò una carta con su dei disegni; dopo di che iniziò a spiegare: << allora: io oggi nell'andare a pranzo ho fatto anche un giro per i corridoi e ho segnato una mappa – sempre con la chiave di questa stanza con me – e da quello che ho capito noi ci trovavamo esattamente qui quando abbiamo sentito i passi>> e indicò un punto sulla mappa dell'ottavo piano << e facendo dei calcoli i passi erano circa tre corridoi più avanti, perchè il suono si sentiva poco. Per cui io direi di andare subito a mezza notte all'ottavo piano, perchè secondo me “quella cosa” prima fa un giro per controllare i corridoi, parte dal basso, e poi arriva all'ottavo piano, dove chiude i suoi prigionieri.>> a quel punto mi venne in mente la storia dell'uomo morto cinquant'anni fa. Le dissi << hai ragione, perchè “il vecchio Jhon” morì intorno alle due e mezza-tre al quinto piano, quindi tutti i conti tornano.>> Ludo annuì e riprese a spiegarmi tutto il percorso. Dopo che mi ebbe spiegato il percorso ci demmo appuntamento alle ore undici e mezza nella mia camera per iniziare a preparare l'equipaggiamento. Intanto mentre aspettavo l'ora X decisi che dovevo distrarmi ed andai con ludo dai nostri amici. Ma non funzionò a distrarci, perchè tutti continuavano a chiederci come stavano i ragazzi. Ad un certo punto Alessia – una mia grandissima amica – disse:<< sta notte facciamo tutti insieme un giro per l'albergo?>> subito io e Ludo ci spaventammo a morte, non volevamo che anche gli altri si perdessero! Allora in coro rispondemmo: <<NO! Meglio di no!>> allora Gaia disse:<< perchè no? Tanto gli aduti non lo verranno a sapere, sarà divertente!>> allora visto che Ludo era pietrificata dall'idea che tutti quanti rimanessero intrappolati da “quella cosa” io presi la parola:<< meglio di no, perchè poi domani abbiamo la gita più lunga di tutte! Poi l'albergo di notte è un vero e proprio labirinto!>>, ma nessuno volle ascoltarmi all'inizio, poi dopo mezz'ora a discutere riuscimmo a convincere tutti a non uscire! Meno male!

 

La cena come al solito fu buonissima! Dopo aver cenato ci fu la serata di canti e balli tutti insieme che terminò alle undici e un quarto. Ludo andò in camera sua per prendere tutto il necessario e poi alle undici e mezza tornò in camera mia. Era tutto pronto: torce, cellulari (carichi), filo di lana da lasciare lungo il percorso, felpe e maglioni perchè di notte fa freddo nell'albergo, snack e in fine la cosa più importante di tutte: la mappa! Poco prima di uscire Ludo mi guardò con aria sofferente e mi disse: << Ludo ho tanta paura, ti prego aiutami sta notte!>> subito con decisione le risposi: <<Ludo non temere, troviamo i nostri amici e poi torniamo qui, non ci succederà niente!>> non credevo molto in quella frase, ma vi riponevo le mie speranze. Iniziammo l'indagine. All'ottavo piano non c'era nessuno, girammo tutti i corridoi per ore, guardando ovunque con molta attenzione ma... niente! Com'era possibile...? mi sedei davanti ad una porta a riflettere e mi cadde la chiave della mia stanza in terra, la raccolsi e la infilai in tasca e di colpo mi si “accese la lampadina”! Nelle camere! Ecco dove erano nascosti; dopo ore a girare per quel corridoio non ci era venuto in mente di cercare nelle camere! Erano circa le cinque del mattino; stavo per alzarmi e dire tutto a Ludo quando mi paralizzai dal terrore... di nuovo quel rumore! Ma sta volta era molto più vicino, era proprio li nell'corridoio dietro l'angolo... non riuscivo a muovermi e così anche Ludo. Restammo li ferme, stava per girar l'angolo quando... qualcosa lo fece cambiare direzione e si allontanò dalla parte opposta. Decisi che era quello il momento per correre, allora tocai Ludo, ma lei non riuscì a muoversi, non mosse nemmeno la testa! Era paralizzata dal terrore! Mi misi a scuoterla per cinque minuti, ma niente. Temendo che stesse per tornare le gridai: <<Ludo muoviti, se no torna “quella cosa” che ha ucciso il vecchio Jhon e uccide anche noi!>> li si svegliò e incominciammo a correre, il filo non ci senvì a molto, perchè era dalla parte in cui era passato il mostro; corremmo tantissimo, finimmo nel garages, dove ci fermammo a riprendere fiato, dopo pochi minuti però capimmo che non eravamo ancora in salvo, allora corremmo della mia stanza. Li prendemmo fiato e decisimo di andare nella stanza 71, per controllare che nessuno ci entrasse. Piano piano salimmo le scale, ma arrivati davanti alla camera dovemmo trattenerci per non gridare... era aperta.

 

Dentro era tutto in disordine e sopra alla scrivania era attaccato un altro bigliettino... sopra era scritto:

 

 

 

Voi che vi aggirate nell'albergo di notte, smettete di farlo, perchè potreste immischiarvi in affari che non vi riguardano. ATTENZIONE a voi! Siete state avvisate!

 

 

 

 

 

dopo aver letto il bigliettino io e Ludo ci guardammo per alcuni minuti in silenzio... poi io presi coraggio e le dissi: <<f-forse è meglio andare a d-dormire, continueremo ad indagare domani... b-buona notte Ludo!>> lei rispose: << o-okay, ciao! B-buona notte anche a te!>> ma era evidente che nessuno delle due avrebbe dormito. La mattina dopo ci svegliammo, era l'ultimo giorno per risolvere il mistero; eravamo entrambe molto agitate. La mattina dopo aver fatto colazione iniziammo subito le nostre indagini. Sta volta però decidemmo di andare insieme. Ma visto che c'era la gita dovemmo darci malate. Cercammo ogni tipo di indizio, ma non trovammo niente che faceva al nostro caso. Ad un certo punto prendemmo la decisione che cambiò le sorti di tutto questo mistero: decidemmo di rubare il pass-partout della cameriera. Non fu affatto facile ma ci riuscii. La notte-l'ultima notte-saremmo andate ad esplorare le stanze dell'ottavo piano. Eravamo pronte e decise a svelare il mistero di ciò che si nasconde nelle stanze dell'ottavo piano della parte ovest dell'albergo. Sta volta avevamo deciso di partire verso le tre, per poter riposarci un po' prima della nottata. Alle tre in punto Ludo bussò alla mia camera, ero già pronta per partire. Ci volle un po’ per raggiungere l’ottavo piano, perché avanzammo molto lentamente e ci perdemmo molte volte; quando finalmente arrivammo all’ottavo piano quasi ci mettemmo a gridare... il fantasma era già li! Era in piedi davanti ad una camera, si guardava in giro, sembrava si volesse assicurare che nessuno lo stesse spiando: poi sentii una voce famigliare che diceva: <<via libera, uscite!>> dopo non riuscii a vedere chi fosse perchè Ludo mi tirò indietro per non farci scoprire. Dopo decisi di entrare nella stanza a cui prima il fantasma faceva la guardia. Tirai fuori il pass-partout ed entrai. Lo spavento fu tale che quasi mi misi a gridare! La stessa reazione la ebbe Ludo che entrò pochi secondi dopo di me. C'era Tommy li sdraiato in terra con vicino Giulio che lo curava. Allora subito ci avvicinammo e Ludo gli chiese:<< cos'è successo? State bene? Dove sono gli altri? Perchè siete scomparsi? Cos'è che vi ha rapiti? Perchè non sei venuto dagli adulti a farti curare?...>> Giulio la interruppe dicendo:<< quante domande! Una cosa alla volta!>> Ludo stava per riprendere a sparare a raffica tutte le domande che le venivano in mente quando la zittii io presi a parlare: <<penseremo dopo alle domande, dobbiamo andarcene da qui prima che torni “quella cosa”!>> subito dopo che io dissi questo Tommy, che aveva ripreso i sensi da poco, e Giulio si guardarono perplessi e Giulio disse: <<ma scusa che cosa sarebbe “quella cosa”?>> in fretta gli risposi: <<quella che prima è entrato in questa camera, quella che vi ha rapiti, insomma quella cosa che si aggira tutte le notti nell'ala ovest di questo albergo!>> ero agitatissimo. Appena finii di parlare però Tommy e Giulio si guardarono e iniziarono a ridere, io e Ludo li guardammo sbalordite. Ludo esclamò: <<cosa c'è da ridere?>> allora Tommy, che stava ancora ridendo, le disse: <<adesso non c'è tempo di spiegare, andiamo che sono quasi le sette del mattino, torniamo in camera prima che tutti si accorgano che non ci siamo!>> allora recuperammo Tommy e ci incamminammo verso le stanze. Ma a metà strada il nostro peggior timore si avverò: incontrammo di nuovo “quella cosa” tanto temuta. Però accadde l'inaspettato, Giulio le andò incontro e disse: <<dai basta scherzare, togliti la maschera e fai vedere chi sei.>> ma “quella cosa” non lo fece, anzi afferrò Giulio e lo portò ia per un corridoio. Allora io e ludo ci lanciammo al suo inseguimento, tutte le nostre paure si erano tranformate in rabbia verso “quella cosa” che stava portando via il nostro amico. Era il momento di agire e catturarlo: adesso o mai più. Bastò uno sguardo tra me e Ludo per capirci, il piano era già elaborato. Di colpo lei si fermò e mi disse: <<buona fortuna! Terzo piano ovest>>

 

<< ok, a dopo!>>. Mi lancai all'inseguimento, correndo più che mai. Intano davanti a me sentivo Giulio gridare ed agitarsi; aumentai il ritmo della corsa il più possibile. Corsi tantissimo e cercai di spingere “quella cosa” il più possibile verso il terzo piano, non fu troppo difficile. Quando arrivammo ci fu un colpo di scena, appena Giulio e “quella cosa” passarono davanti alla stanza 35 qualcosa scattò e furono tutti e due a terra immobilizzati. Così dall'angolo sbucò Ludo, ci guardammo e di nuovo ci eravamo capite. Dopo averli fatti alzare Ludo iniziò subito a parlare con la sua solita calma:

 

<< bene, Dami per favore togliti la maschera e scendi dalle spalle di Marco, poverino sarà sfinito di portarti in giro!>> subito “quella cosa si tolse la maschera … proprio come aveva detto la Ludo era Dami, in spalla al povero Marco. Marco fu molto felice di farlo scendere. Allora Dami disse: <<ma come diavolo hai fatto a scoprirci?>> Ludo stava per ricominciare ma la zittii, era ora di tornare il camera perchè secondo il mio cellulare erano già le sette e mezza, la sveglia quel giorno era prevista per le otto. Ci muovemmo tutti insieme per tornare il camera. Appena arrivai nella mia camera mi vestii in modo adeguato alla partenza per tornare a casa. Sul pullman ci mettemmo tutti vicini in modo da poter rivelare il mistero. Finalmente Ludo cominciò a parlare:

 

<< allora: iniziamo da capo. In realtà, Ludo, “quella cosa” -come lo chiamavamo noi-non erano altro che Dami e Marco che camminavano nell'albergo. Da come ho capito io avevano intenzione di spaventarci, perchè dal primo giorno ci avevano viste girare da queste parti. Hanno cercato un modo e per caso hanno trovato la storia del vecchio Jonathan Bassi, allora hanno deciso di fingere di essere ciò che lo uccise. Per cui due notti fa sono comparsi per la prima volta.>> io la interruppi: <<ma scusa, se erano dietro a noi come hanno fatto a comparire travestiti da mostro davanti a noi poco dopo? È impossibile!>>

 

<<calma Ludo, invece è possibilissimo, ti ricordi quando siamo andati a sbattere contro i ragazzi?>>

 

<< si si, mi ricordo benissimo!>> le risposi prontamente.

 

<< ecco, io andai a sbattere contro Dami; mi colpì molto com'era vestito, perchè indossava una lunga tunica, come quella di Marco; forse tu non ci hai fatto caso.>>

 

quell'affermazione mi colpì; in effetti non avevo fatto caso a cosa indossavano i due, visto che mi ero scontrata con Tommy ed era buio pesto. <<si hai ragione, in effetti non ho visto com'erano vestiti...>> Ludo riprese la parola:

 

<<ecco. Se ti ricordi a noi è sembrato che mezz'ora dopo avere cammina li abbiamo persi, ma in realtà loro erano andati via subito. Tommy quando si è scontrato con te ha messo sulla tua maglia un piccolo registratore, con sopra registrati i rumori dei loro passi. Questo era comandato a distanza da un telecomando che teneva Giulio, così quando noi siamo arrivate nel punto prestabilito hanno spento il registratore e sono comparsi.>> adesso molte cose erano più chiare, ma rimanevano ancora alcune domande.

 

<<scusate ma allora come facevate ad avere la certezza che nessun adulto di giorno vi venisse a cercare? Perchè se io e ludo non avessimo detto a Gio Grandi che voi siete ammalati e che ci saremmo occupate noi di voi!>> alla mia domanda rispose prontamente Marco:

 

<< è semplice, in teoria dopo che tu e ludo foste uscite dalla camera noi saremmo entrati e vi avremmo evitate, sapevamo ogni vostro movimento perchè sempre quando ci siamo scontrati oltre ad aver attaccato un registratore vi abbiamo attaccato una videocamera a testa per tenervi sott'occhio. Ma sapevamo che comunque vi sareste cambiate i vestiti, quindi abbiamo deciso di attaccarne una a te sul tuo cellulare, ed una resistente all'acqua in testa alla Ludo così da potervi vedere. Appena abbiamo saputo che avevate detto tutto a Gio ci siamo nascosti nella camera dei ragazzi di terza e gli abbiamo raccontato tutto rendendoli nostri complici.>> ero stupefatta, il loro piano era perfetto. Poi mi vennero in mente altre due domande:

 

<< ci sono ancora due cose che mi dovete spiegare: come mai Tommy era in terra svenuto prima? E poi: perchè avete preso Giulio, non ha senso!>> il piccolo Giulio prese parola e si mise a spiegare: << invece si che ha senso! Perchè se io non fossi stato preso voi avreste capito tutto; facendo così sembrava che io all'inizio pensassi che fosse uno scherzo, ma invece non lo era!>> e poi Tommy disse: <<io non ero davvero svenuto. Era tutto, ma proprio TUTTO, programmato: voi che entravate nella camera, le nostre facce sbalordite quando parlavate di “quella cosa”, qualsiasi cosa!>> anche questo ci stupì molto. Poi Ludo parlò di nuovo: <<ma quindi i rumori della gamba che si trascinava e i respiri affannati era...>> Marco subito disse: <<ero io, tu non sai quanto pesa Dami! E poi avevo anche male ad una gamba, quindi la dovevo trascinare...>> <<ah ok ho capito!>>

 

ci avevano messo nel sacco, erano stati bravissimo e dovevamo riconoscerlo! Quindi io e ludo ci guardammo e poi insieme dicemmo: <<bravi! Ma ci avete fatto prendere uno spavento! Non fatelo più!>> i ragazzi risposero in coro: <<okay, ma non contateci troppo!>>

 


Per cui tutti i misteri furono svelati e tornammo a casa felici di aver vissuto un'avventura fantastica, che però non andava raccontata.

 

 

Ludovica

 

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