NICOLA TAINO

Per me quello di Homer (Film October Sky) è uno sguardo diverso da quello di molti giovani oggi perché per lui è stata una cosa straordinaria vedere un oggetto costruito dall’ uomo nello spazio, mentre adesso che i satelliti, i razzi e le sonde sono quasi una normalità non ci preoccupiamo di guardarli e pensare “come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto?”

Adesso non ci stupiamo più per cose come lo Sputnik a causa delle altre tecnologie che ci distraggono, come il telefono, il computer e simili, inoltre abbiamo quasi perso l’abilità di essere entusiasti per qualunque cosa e questo è ciò che ci rende diversi dalle persone degli anni ’50,’60,’70...

Siamo abituati a sentire notizie di rapimenti e uccisioni al telegiornale, e anche per questo stiamo diventando apatici e senza emozioni.

Le persone della scorsa generazione erano più intraprendenti perché non avevano tutte le comodità di oggi, quindi se volevano parlare con gli amici dovevano per forza uscire di casa per incontrarli, non mandare un messaggio e aspettare la risposta.

Alcuni di noi, invece, hanno delle vere e proprie crisi di astinenza dal telefono e ci sono altri che si rinchiudono in casa per passare più tempo con gli oggetti elettronici e non incontrare delle persone vere.

L’avanzamento della tecnologia è una cosa buona se usata con coscienza, perché grazie ad essa stiamo trovando molti più rimedi per le malattie rispetto a quando non c’era il microscopio elettronico, per esempio; tuttavia, abbiamo anche assistito alla nascita di gruppi pro-suicidio come la Blue Whale, ma anche del cyberbullismo, nei peggiori casi con gli stessi

effetti del gruppo che ho citato in precedenza.

Per questo dobbiamo stare attenti a non abusarne e a non renderci dipendenti dai social network, altrimenti, se il numero degli internet-dipendenti aumenta, a un certo punto non riusciremo più ad anteporre noi stessi alla tecnologia.

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