BENEDETTA SCARAVAGGI

Dopo il lancio dello Sputnik nel 1957, l’uomo ha avuto parecchi sviluppi tecnologici e scientifici.

Sono stati tutti un aiuto per l’umanità per creare nuove invenzioni, fino al giorno d’oggi.

Oggi la tecnologia ha risolto problemi come la misura del tempo o l'orientamento, e la scienza ha spiegato fenomeni un tempo misteriosi o terrificanti come eclissi, comete...

Oggi satelliti e sonde, telescopi spaziali e terrestri sempre più potenti ci offrono immagini di oggetti lontanissimi, anche attraverso oggetti tecnologici. Per questo abbiamo perso l'abitudine a guardare il cielo, anche se qualcuno ancora ne subisce il fascino.

In questo momento noi abbiamo la testa verso il basso, sul cellulare, è per ciò che non siamo più li stessi: non guardiamo più il cielo, non alziamo più la testa verso l’alto, chiedendoci quale sarà la prossima scoperta nello spazio. È la necessità di tutti noi, il bisogno di alzare lo sguardo a cercare le stelle, ed è questa ricerca che ci tiene dritti in

piedi, in vita.

Secondo me, l’uomo ha abbassato lo sguardo non solo per tutte le tecnologie ma anche perché ha rinunciato a scoprire e lottare per nuovi obbiettivi. Appena trova l’ostacolo non ci combatte sopra ma trova una soluzione, che poi lo deluderà.

Parte di tutti noi è così, ma dall’ altra ci sarà sicuramente chi lavora, prega e spera perché il mondo sia un posto migliore, e che le persone abbino il coraggio e la voglia di alzare lo sguardo, osservando il magnifico posto che ci circonda.

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