UN PASTELLO DIPINTO DI GIALLO


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Era un Lunedì mattina alla scuola media Sacra famiglia e la classe 2^A era appena tornata da motoria.

Rientrati in classe, gli alunni si sedettero ognuno al solito posto; Giovanni Bricchi, un ragazzino non tanto alto e particolarmente loquace, con una fastidiosa abitudine di domandare “dolcemente” la merenda (ogni intervallo) ai suo compagni di classe, si accorse, aprendo l'astuccio, che il suo prezioso pastello color porpora era scomparso.

Stupito ed arrabbiato il ragazzo decise di protestare con il professore: << hanno rubato il mio pastello!>> . Il docente Stefano Mantovani, che in quel momento avrebbe dovuto sostenere una intensa lezione di storia, alzò la testa dal registro e fissò il ragazzo stringendo le palpebre come era suo solito fare che, detto fra noi, fa decisamente paura. <<e chi avrebbe mai potuto compiere un simile affronto alla tua persona?, ma prima, per quale oscuro motivo ti presenti così arrossato e in più starnutisci?>> rispose al ragazzo con il suo solito colto modo di parlare che avrebbe fatto sentire ignorante perfino una regina.

 <<sono allergico al nuovo profumo di Eleonora. E comunque non so chi me l'abbia rubato>> disse Giovanni timidamente, << e perché allora ti rivolgi a me senza aver ancor trovato soluzione a tale enigma?>> il ragazzo continuava a fissarlo senza rispondere <<domandalo alla comune gente!>> Giovanni ancora non rispose domandandosi cosa dovesse fare <<CHIEDILO AI TUOI COMPAGNI!>> finalmente l'alunno capì e girandosi si rivolse alla classe <<chi ha preso il mio pastello?>> ma i suoi compagni, come al solito, fecero scena muta.

Il professore fisso intensamente quattro ragazzi, che erano soliti ad essere coinvolti: Andrea  Sommi, Mathew Gallone , Michele Collini e Barsottini Giovanni. Anche gli altri ragazzi si voltarono verso i  sospettati, che nel frattempo si guardavano tra di loro scambiandosi delle sospettose occhiate.

I quattro ragazzi si comportavano in modo strano, due di loro Sommi e Barsottini si guardavano e intanto ridevano, Collini giocava con i pennarelli e Gallone stava in silenzio con gli occhi fissi sul professore; però aveva uno sguardo vuoto come se guardasse al di là del docente, come se il suo sguardo lo attraversasse, come se fosse da solo, certamente era molto pensieroso quel giorno; ma Giovanni notò anche Leonardo che in vece di guardare gli altri teneva lo sguardo basso con la mano che tremava.

In quel momento la preside Francesca Bellini entrò nella classe per dare un importante annuncio, ma non fece in tempo a dire “buon giorno” che il professore Mantovani disse << tòh Francesca capiti a proposito! In questa classe di ragazzi, oserei dire “vandali”, uno di loro oggi si è cimentato in un impresa assai stupida, ovvero ha sottratto un pastello a un suo compagno>>

<<ancora?>> chiese la preside, il professore annui, allora la preside disse:<< Stefano la incarico pubblicamente di portare a termine questo caso, pertanto voglio che sia scovato il colpevole e che sia ritrovato...>> la professoressa si interruppe e poi riprese <<ma cos' è che è stato rubato?>> chiese imbarazzata<<il mio pastello>> rispose Giovanni <<... e che sia ritrovato il pastello!>> intanto la preside uscì dimenticandosi di dare l'avviso.

<<Ok ragazzi continuiamo la lezione, aprite il libro a pagina...>>

intanto la lezione continuò normalmente e al suono della campanella, che indicava la fine della quarta ora, i ragazzi uscirono e si sedettero vicino al calorifero e le ragazze si chiusero in bagno tutte a mangiare la loro merenda e a parlare (come al solito).

Giovanni pensieroso e incurante di quello che succedeva attorno a lui, proseguì verso l'uscita della classe ma... <<AIA! questo stupido banco adesso lo...>> si zittì improvvisamente e iniziò a riflettere, poi disse:<< ma questo banco non dovrebbe essere qui, e non sono state le bidelle a spostarlo perché quando siamo arrivati era tutto in ordine>> . In quel momento arrivò Leonardo che, mentre parlava con Riccardo, sentì i pensieri di Bricchi e rivolgendosi a lui disse:<<no ti sbagli i banchi sono sempre stati così>> Giovanni gli diede ragione e l'amico uscì dalla classe per fare l’intervallo. Nel ragazzo però un pensiero gironzolava per la testa: l'idea che Leonardo potesse essere il ladro e che stava cercando si sviare le sue indagini, d'altro canto la classe è divisa in due colonne: la colonna di sinistra inizia con una fila da tre banchi e dietro una altra da tre, poi una da due, un banco singolo e lo stesso dietro; in ultima fila due banchi. Nella prima fila ci sono, partendo sempre da sinistra: Elisa, Leonardo e Barsottini, nella seconda fila siedono Sommi, Pigoli e Marco, mentre nella fila di mezzo Luca e Michele. Nel banco singolo, il primo, che è molto lungo e ci stanno in due, ci sono Riccardo e Giovanni; nel banco singolo dietro è seduto Gallone e in ultima fila la Sara e Benedetta.

Nella colonna destra i ragazzi sono sistemati in questo modo: partendo da destra, ci sono nella prima fila Maicol, Mattia e Danio, nella seconda fila Eleonora, Francesca e Filippo, mentre nel banco singolo Elena e Marina e in ultima fila Pietro e Collini.

Eppure adesso il banco di Filippo è vicino a quello di Storti (Marco) e il banco di Pietro e quello di Collini sono attaccati a quello di Gallone.

Si fermò un altro poco a riflettere, ma in quel momento si ricordò che Leonardo non poteva essere il ladro, perché il furto era stato organizzato prima di andare in palestra ma quando si stavano avviando Leonardo stava chiacchierando proprio con lui.

A questo punto tornò all’indizio principale: i banchi spostati.  La prima cosa a cui pensare era il ladro: chi era in ritardo quel giorno?

l'unico che gli venne in mente è una persona che è quasi sempre in ritardo <<Michele!, è stato senz’altro lui!>> disse; in tanto Filippo, un ragazzino con i capelli biondi, gli occhi azzurri, con una straordinaria voglia di parlare e solito a dire delle balordaggini, si avvicinò e disse: << ho “origliato” senza volere i tuoi pensieri ma, visto che continuavi ad urlare, devo assolutamente correggerti: stai commettendo un gravissimo errore!>> << e quale?>> chiese Giovanni incuriosito << secondo me il ladro è un ragazzo, o ragazza, molto furba, sicuramente a previsto che tu ti saresti fatto prendere dalla situazione, e quindi non ti saresti accorto di una cosa, cioè che …>>l’errore, Filippo lo bisbigliò talmente piano in modo che solo il ragazzo riuscì a capire.

Giovanni rimase colpito dall’affermazione di Filippo, ma poi si riprese e  concordò con l’amico e nuovo collega di indagini. Intanto uscirono a discutere, anche perché dentro la classe c’era un odore sgradevole.

Mentre Filippo parlava a vanvera, Giovanni notò che Riccardo stava bisbigliando qualcosa a Gallone, si avvicinò per sentire meglio: << guarda Mathew, una punta rara>> (non era poi così strano sentirli parlare di “punte”, in quanto entrambi collazionano mine di matite colorate)

 << di che colore è? >>

<< porpora>>

<< non è il colore del pastello di Bricchi? >>

<< si, è proprio quello >>

<<gli ai rubato il pastello?>>

<<no, non l'ho rubato! L’ho comprato dal ladro! Gli ho dato le nostre merende: la mia focaccia e i tuoi Ringo!>> bisbigliò Riccardo.

Intanto l'ascoltatore si allontanò e si avviò velocemente al cestino, per controllare se il colpevole non avesse già  finito la merenda, per fortuna no! Allora iniziò a osservare le merende dei suoi compagni, ma nessuna corrispondeva.

In tanto la campanella suonò e tutti tornarono nelle loro classi.

Giovanni iniziò ad diventare sempre più preoccupato, ogni minuto che passava, cercava di riflettere ma la costante disattenzione verso la lezione spingeva i prof a richiamarlo di continuo.

Erano già passate la quinta e la sesta ora con tanto di pranzo e ricreazione in cortile. All'ottava ora, siccome il professore di religione era assente, ci sarebbe stato un supplente: il professor Mantovani, che quel giorno aveva già avuto lezione in quell’aula.

Ormai la tensione era alle stelle, fino a che Giovanni a stento riusciva a respirare, mancavano circa  tre minuti e trenta secondi, continua va a pensare e a ripensare tra se e se alla ricostruzione dei fatti. Da due minuti e mezzo erano già diventati trenta secondi e i suoi compagni iniziarono il conto alla rovescia, ormai solo dieci secondi, andò nel panico iniziando a frugare nel astuccio, solo cinque, quattro, tre, due... in quel momento starnutì e al suono della campanella disse: << il caso è risolto.>>

Immediatamente Giovanni e Filippo corsero verso il professore ordinandogli di restare fermo perché avevano risolto il caso; il professore chiuse la porta e con lei la sola speranza del ladro di farla franca, tutti andarono al loro posto e Giovanni e Filippo illustrarono la risoluzione del caso:

<<Ragazzi questo rompicapo è stato organizzato da una mente molto astuta, che nemmeno io avrei mai sospettato ma grazie ad alcuni indizi sono riuscito a scovare il colpevole.>> disse con tono fiero

<<Vedete all’inizio i miei sospettati erano Sommi, Barsottini, Collini, Gallone e Leonardo, però ho capito subito che dei cinque che ho elencato solo due potevano aver commesso questo crimine: Gallone e Leonardo.

Ho notato che Leonardo era molto nervoso quando io stamattina ho parlato a tutti del furto e Gallone era molto pensieroso. Dopo ho sospettato di Michele visto che i banchi erano spostati, e lui è sempre i ritardo, ho pensato che nell'arco di tempo in cui era salito a posare lo zaino potesse averli spostati lui; ma invece no, perché era stato il ladro a spostarli per farmi andare su una falsa pista! Ma grazie al mio fidato collega, che ha notato questa cosa, sono riuscito ad evitare questo tranello.

Ma ritorniamo a Gallone e Leonardo: Mathew quel giorno era pensieroso, probabilmente perché Riccardo, durante motoria, gli aveva detto che aveva una cosa importantissima da fargli vedere . Questo mi ha portato ad aggiungere Riccardo alla mia lista di sospettati ma, facendo un po’ di ricerche, ho scoperto che Leonardo era ricattato da Riccardo: Leonardo infatti ha confidato un segreto al suo compagno e se non avesse fatto quello che Riccardo ordinava, il segreto sarebbe stato rivelato a tutti. Per questo ho escluso Leonardo.

A questo punto rimanevano solo Gallone e Riccardo. Durante l’intervallo ho ascoltato la loro conversazione e ho scoperto che hanno barattato la loro merenda con un pezzo di mina del mio pastello, quindi li ho esclusi; poi ho controllato nel cestino ma, non c’erano le carte, allora ho guardato la merenda dei miei compagni ma nessuno aveva le merende nominate da Gallone e Riccardo. Questo può significare solo una cosa: che il ladro è una ragazza e ha buttato la carta nel cestino situato nel bagno delle donne, quindi io non potevo controllare. Sembrava quindi che per questo il caso non avrebbe mai potuto essere risolto! Negli ultimi istanti di lezione, però, mi sono messo a frugare nell’astuccio, per controllare un'ultima volta se mi fosse sfuggito qualcosa, e sono diventato tutto rosso e ho iniziato a starnutire. Questo significa una sola cosa: che ero allergico a qualcosa che era nel mio astuccio e l'unica cosa a cui sono allergico è il profumo di Eleonora! Questo significa che è stata lei a rubare il mio pastello!>>

in quel momento metà della classe si girò verso di lei, mentre l’altra metà non si girò e finì di ascoltare Giovanni <<come stavo dicendo è stato il profumo di Eleonora a farmi pensare a lei perché ne ha messo talmente tanto che ha lasciato il profumo anche nell’astuccio>> e rivolgendosi allora alla compagna, soddisfatto, disse: << quindi ti chiedo gentilmente di ridarmi il pastello>> e tese la mano verso di lei.

Eleonora scoppiò in lacrime, Mantovani chiese il perché del furto, ma la ragazza non riusciva a parlare.

 

Alla fine Eleonora ridiede il pastello a Giovanni, il prof la mandò dalla preside, Giovanni e Filippo invece si sentivano dei veri investigatori, tanto che ancora oggi se ne vantano!

Il giorno dopo Eleonora chiese scusa e tutto torno come prima.

 

Peter Cluch


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Commenti: 3
  • #3

    Francesca (mercoledì, 03 giugno 2015 22:55)

    originale!

  • #2

    clara (lunedì, 01 giugno 2015 18:16)

    E' bello !

  • #1

    pietro alquati (domenica, 31 maggio 2015 18:54)

    bellissima idea....