NON E' COLPA MIA, E' COLPA DEI MIEI GENITORI


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“Signore, ho scritto dei biglietti per la combinazione del bunker, lei sà che io sono smemorato” disse Alessio.

“Che cosa hai fatto?” domandò Jonatan con una voce rituonante in tutta casa sua.

“Ho fatto dei biglietti… ho sbagliato?”

“Si! Devi bruciarli subito, nessuno deve vederli!”

“ Va bene ora li brucio, però il camino è un po’ lontano devo riattaccare.”

 La casa di Alessio era molto grande, grazie ai colpi riusciti negli anni precedenti. Per entrare in quella casa c’era una piccola porta appena dentro si potevano vedere un tavolo con sopra un telefono. Il tavolo era attaccato al muro dalla parte opposta si trova, invece il camino. Al secondo piano, nella stanza d’Alessio e in quella del suo complice si trovavano due finestre attraverso le quali potevano parlare del rapimento.

“Va bene ci vedremo domani nel bunker alle 9:00” disse Jonathan un po’ irritato

Alessio camminava per casa dimenticandosi quello che doveva fare e infine disse che Jonathan gli aveva detto che ieri ero stato bravo e quindi poteva riposarsi.

Il giorno dopo Alessio arrivò un po’ in ritardo al bunker perché c’era traffico.

Entrò e vide che era cambiato tutto.

Prima era solo un container ora era un vero e proprio bunker, siccome al suo interno c’era la gommapiuma, che si usa come isolante, e la porta, fatta in più e più strati di ferro, anti proiettile. Ora potevano pianificare tutto.

Appena Alessio entrò vide Jonathan che lo stava aspettando di fianco alla lavagna col piano.

Jonathan disse “Guarda che sei in ritardo!”

“Lo so!” rispose Alessio “c’era molto traffico!”

“Hai bruciato i bigliettini?”

Alessio prima di rispondere pensò a una scusa e disse “No, non gli ho bruciati però ho scavato una buca e ce li ho messi dentro così essuno potrà vederli”

“ok… ora ti spiego il piano":

1.      Entreremo in casa di Aristide dalla porta sul retro siccome si dimentica sempre di chiuderla.

2.      Saliremo le scale entreremo in camera sua.

3.      Con un sonnifero la porteremo via senza che lei si possa svegliare.

4.      Infine la porteremo qui, in questo bunker.

 Il bunker era un container imbottito di gommapiuma che veniva usata come isolante. All’interno c’era una lavagna e due sedie: una per Jonathan e l’altra per la sorella. Sul lato del bunker c’era una piccola finestrella dalla quale si poteva vedere l’interno. Però per affacciarcisi si doveva essere molto magri perché un altro container gli era molto vicino. Il bunker aveva anche un’altra entrata, che solo poche persone conoscono. Per entrare attraverso quella entrata si doveva passare per le fogne e poi con una scala si saliva tramite un buco del container chiusa da una botola.

Quindi si prepararono per il rapimento e andarono a casa di Aristide (la sorella) tutto andò bene e riuscirono a portarla via.

Un po’ di tempo dopo l’accaduto il fidanzato di Aristide andò alla polizia e disse che Aristide era stata rapita. Quindi l’investigatrice Barbara Mazzini mise in giro la voce del rapimento e 2 persone arrivarono alla stazione di polizia. Le 2 persone erano Enrico (il complice di Alessio) e Luca (il vicino che ascoltava tutte le telefonate di Alessio col suo capo.

Cominciarono a discutere dicendo : ”Non è vero; bugiardo; sono quello che st dicendo la verità.”

Dopo un po’ Enrico non seppe più cosa inventarsi quindi Barbara disse : ”Luca sta dicendo la verità mentre Enrico no, mettetelo in cella.

Successivamente Barbara chiese a Luca che cosa sapeva e lui rispose che c’era un container che veniva usato come bunker e come loro rifugio, che c’erano anche dei biglietti che servivano per entrare nel bunker.

Infine Barbara ringraziò Luca e andò subito a casa di Alessio.

Nel giardino di casa sua trovò una zolla e quindi trovarono i biglietti sotto la zolla.

Andarono davanti al container e Barbara vide una piccola finestrella che si affacciava al bunker.

Lei riusciva a passarci perché era magra.

Dalla finestra vide Aristide, Jonathan, Alessio e una botola che portava verso al basso, quindi verso le fogne.

Barbara uscì da quella fessura e disse : ”Sono là dentro datemi i biglietti.” Sui biglietti c’era scritto :

lV 6

ll 1

lll 8

l 2

Ora bisognava solo scoprire in che ordine si dovevano mettere!

Barbara pensò, era una cosa difficile: ”Aspettate! Forse ho capito! lV sta per quarto ll sta per secondo lll sta per terzo l sta per primo.” Disse Barbara con entusiasmo.

Quindi la combinazione era:

2-1-8-6

Riuscirono ad entrare e a liberare Aristide ma non riuscirono a catturare i rapitori.

“Andate ai tombini appena fuori usciranno da lì!”

Così riuscirono a catturarli e chiesero perché l’hanno rapita e Jonathan rispose che i suoi genitori hanno voluto solo lei come figlia e lui è stato adottato da altre persone.

Mentre tutti guardavano Aristide Jonathan riuscì a scappare senza lasciare tracce.

Infine Aristide disse : ”Non è stata colpa mia ma è stata colpa dei miei genitori."


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