LE AVVENTURE DEL DETECTIVE FAUSTO


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Era il 30 settembre del 2014. Era una giornata come le altre. Verso le 9:00 partimmo per la gita a Lagdei.

Dopo un lungo viaggio, arrivammo. Il Prof Mantovani e la Prof Gamba ci fecero conoscere Antonio, che sarebbe stato la guida per questi due giorni. Dopo pranzo, andammo a visitare il parco attorno a Lagdei. Fausto ci fece da guida e spiegò alcune caratteristiche del parco. Antonio non fece altro che criticare e correggere le cose dette da Fausto. Questo comportamento fece innervosire i due prof e qualche alunno. Dopo aver terminato di giocare, ognuno si ritirò nella propria stanza per riposare un po’. Dopo cena i prof ci proposero di uscire a giocare, prima della passeggiata notturna. Non tutti uscirono. Il prof Mantovani e la prof Gamba terminarono la cena, Maicol andò al bagno perché non si sentì bene e Eleonora e Elisa che andarono a lavarsi i denti. Dopo una breve introduzione di Antonio, partimmo per la passeggiata notturna. Il prof Mantovani e la prof Gamba rimasero per tutta la passeggiata uno a metà fila e l’altro a chiudere la fila con alcuni alunni. La passeggiata notturna finì e, dopo aver recitato la preghiera insieme, ognuno si ritirò nuovamente nelle proprie  stanze per fare una bella dormita. Verso le 2:30, durante la notte, le ragazze sentirono un forte urlo. Ma si spaventarono così tanto che decisero di non andare a vedere. Ne avrebbero parlato la mattina con i prof. La mattina seguente, le ragazze, non si svegliarono molto bene. I ragazzi, invece, erano tranquilli. Dopo essersi lavati e cambiati si incontrarono tutti a fare colazione. Nessuno vide Antonio. Le ragazze, ripensando all’urlo della notte, si preoccuparono e salirono per bussare alla  porta di Antonio. Lui non rispose. A questo punto  le femmine chiamarono il prof Mantovani e Maicol che decisero di sfondare la porta chiusa a chiave. Una volta sfondata entrarono e trovarono Antonio morto. Alcuni lanciarono un urlo agghiacciante mentre altri rimasero zitti, immobili come sassi. Quando il Fausto sentì tutto questo casino si insospettì e, preoccupato, salì. Quando vide Antonio morto decise di prendere in mano la situazione e interrogare tutti uno a uno separatamente. I maschi dissero di non aver sentito niente, mentre le femmine confessarono di essere state svegliate durante la notte da un urlo. Tutti erano sconvolti da questo fatto, così tanto che la gita si fermò. Al rifugio si cercava di capire perché l’assassino poteva aver fatto una atto tanto crudele. Alcuni, tra cui i prof, Maicol, Eleonora e Elisa, ipotizzarono che qualcuno lo avrebbe potuto uccidere per il suo carattere e il suo modo di fare nell’ultimo periodo. Era diventato troppo insopportabile. Fausto, che oramai era diventato un detective, si ritirò nella sua stanza per riflettere sull’ omicidio. La partenza era prevista per le 15:00 e mancavano solo 4 ore. Per lui era una vera e propria lotta contro il tempo. I ragazzi si riunirono per il pranzo. Mancava davvero poco tempo. Tra poco sarebbe arrivata l’altra classe. Gli alunni stavano terminando il pranzo quando Fausto entrò nella sala da pranzo e fece segno di stare zitti e ascoltare. Si mise al centro della stanza. Aveva gli occhi di tutti. Disse con voce cupa ma soddisfatta: “IN MEZZO A NOI CI SONO DEGLI ASSASSINI CHE SI STANO GODENDO QUESTO PANINAZZO AL PROSCIUTTO INVECE SI DOVREBBERO GODERE LE SBARRE DELLA PRIGIONE.”. Poi, notando gli sguardi dei ragazzi che si incrociavano fra di loro e fra quelli dei prof, prese a spiegare: “È successo tutto in una notte. Deve esser stato un colpo ben meditato. Maicol e il signor Mantovani si diressero e entrarono al rifugio, già d’accordo con Elisa e Eleonora che li aspettavano dentro. Presero le chiavi di riserva della stanza di Antonio dalla reception. Elisa e Eleonora rimasero giù mentre i due si diressero al piano superiore. La li aspettava la prof Gamba. La quale entrò e impiccò Antonio prendendolo di sorpresa mentre organizzava gli ultimi particolari per la gita del giorno dopo. Usò la sciarpa di Antonio. L’urlo che sentirono le ragazze infatti non lo sentirono gli altri perché fu molto soffocato. Loro lo sentirono ugualmente perché la loro stanza è proprio vicina a quella di Antonio. I vostri occhi chiedono come ho fatto a scoprirlo. Facile. Anche io ero sveglio. Stavo riguardando i punteggi delle squadre. Decisi che era tardi e che dovevo riposare e diedi un’ultima occhiata alla stanza dei ragazzi. La luce era spenta e la porta socchiusa. Pensai che fosse andato in bagno qualcuno. Questa mattina poi notai che cinque persone erano più stanche delle altre. Sono molto triste per questa cosa, ma non posso fare altrimenti.” Prese il telefono e chiamò la polizia che arrivò e arrestò l’assassina e i complici. Un altro colpo per il detective Fausto.


ELIGREEN & JONH


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Commenti: 3
  • #3

    luigi (venerdì, 05 giugno 2015 09:06)

    originale!!!!!!

  • #2

    giusy (venerdì, 05 giugno 2015 09:04)

    unire realta' (gita a Lagdei) alla fantasia(racconto giallo!) e' stato un buon esperimento!!!!!!!!!!

  • #1

    antonio (giovedì, 28 maggio 2015 21:53)

    Dall'aldilà un cenno d'approvazione all'impeccabile ricostruzione del detective Fausto, che ha per fortuna inchiodato alle sue responsabilità la feroce Cristina!
    Frase culto:
    "IN MEZZO A NOI CI SONO DEGLI ASSASSINI CHE SI STANO GODENDO QUESTO PANINAZZO AL PROSCIUTTO INVECE SI DOVREBBERO GODERE LE SBARRE DELLA PRIGIONE"
    Un saluto, Antonio