LA VENDETTA VA SERVITA SU UN PIATTO FREDDO


        “Tesoro... c'è una telefonata dall'ospedale per te!!” disse la sig.ra Smith a suo marito a gran voce. “Come si permettono di disturbare il mio sonno mattutino??” sbraitò lui. “Da quanto ha riferito l'infermiera, sembra che ci sia stato un omicidio” continuò la moglie dalla cucina mentre gli portava il cordless, al sig. Smith non restò che prendere la telefonata. “Si tratta della sig.na Hamilton, ci vado perchè è lei”, riprese turbato il sig. Smith. La signorina in questione era la figlia di un suo ex collega appartenente ad una delle famiglie più in vista della città e, a quanto pare, era stata assassinata. “Anche se fuori fa un gran freddo, c'è un assassino in circolazione e io non possono starmene qui con le mani in mano, faccio in fretta e torno appena posso”.

        Si preparò e di buona lena raggiunse l'ospedale dove incontrò vecchi conoscenti tra cui infermieri, pazienti e colleghi. Venne accompagnato al secondo piano da una infermiera, nel reparto di chirurgia dove si trovava il cadavere.

        Il corpo della giovane era disteso sul pavimento; era stata ricoverata una settimana prima perchè doveva essere operata di appendicite ma l'intervento era stato spostato diverse volte. La fanciulla era pallidissima e agli angoli della bocca aveva della strana schiuma biancastra. Suo padre le era accanto e cercava in tutti i modi di mettersi in contatto telefonico con il detective che avrebbe dovuto occuparsi di risolvere il caso.

        Nella stanza adiacente era seduta la signorina Parker, compagna di stanza della vittima. Era considerata la principale sospettata anche se lei continuava a proclamare la sua innocenza. “Non sono stata io, non ho fatto niente, non ho sentito niente perchè la sera prendo le pastiglie per poter dormire, per cui non mi sono accorta di nulla, dovete credermi” continuava a ripetere tra un singhiozzo e l'altro.

        Il dottor Smith era sulla soglia e il suo istinto subito gli suggerì che la giovane non poteva aver ucciso la sua compagna di stanza. “La signorina sta dicendo la verità, non c'è niente che possa far pensare che lei sia colpevole.” La signorina Parker si calmò udendo quelle parole e raccontò che la sig.na Hamilton  le aveva raccontato del suo ex-fidanzato, il sig. John Fletcher, che aveva insistito per sposarla. Ma

 lei all'altare l'aveva respinto. Lui indignato e offeso l'aveva minacciata di morte. Per fortuna si trattava solo di un brutto ricordo perchè il sig. Fletcher le aveva mandato una mail la settimana prima, nella quale la salutava perchè lui stava trasferendosi a Chicago dove aveva trovato lavoro come aiuto-chef in uno dei ristoranti più in vista della città e si era anche fatto una fotografia in cucina; la sig.na Parker mostrò la mail e la foto al dottore.

        Il sig. Smith era troppo coinvolto in questa vicenda per lasciar perdere. Disse al padre della vittima che si sarebbe occupato lui del caso e che avrebbe fatto del suo meglio per scoprire chi avesse ucciso la sig.na Hamilton.

        C'erano da controllare anche gli alibi degli altri pazienti, infermieri e dottori. Chiese quindi a Bell, un'infermiera, un blocco e una penna per poter prendere appunti. I pazienti del piano vennero tutti interrogati, ma nessuno sembrava in qualche modo coinvolto. Erano tutti sinceri visto che erano suoi ex pazienti e quindi li conosceva bene. Gli unici che avrebbero potuto insospettirlo erano i sigg. Waters e Lancaster che non avevano mai dato confidenza agli infermieri, né ai medici, né agli altri pazienti.

        Al dottor Smith venne allora l'idea di controllare i nastri delle telecamere di sorveglianza posti a tutti i piani. Insieme a Bell iniziò quindi a visionarli, ma non trovarono nulla di insolito. La schiuma che usciva dalla bocca della povera sig.na Hamilton, poteva far pensare ad un avvelenamento, ma per averne conferma bisognava aspettare il risultato dell'autopsia.

        Il dottor Smith chiese anche di poter vedere i filmati della cucina.... ed ecco che un cuoco con fare sospetto, vuotava una boccettina dallo strano contenuto nel piatto della vittima.

        Al dottor Smith fu subito tutto chiaro e chiese di poter parlare con questo cuoco. Arrivato in cucina non gli sembrava un luogo sconosciuto e rimase senza parole quando si accorse che non si trattava di cuoco qualunque, bensì di John Fletcher, l'ex fidanzato che aveva fatto la fotografia in questa cucina. Lui aveva solo finto di andare a Chicago quando in realtà si era fatto assumere in ospedale per potersi vendicare della fidanzata che l'aveva umiliato davanti a tutti.

        Tutti tirarono un sospiro di sollievo, il dottor Smith era molto contento di aver trovato il colpevole che venne subito arrestato e, molto soddisfatto, se ne tornò a casa.

 


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Commenti: 1
  • #1

    asterix (martedì, 09 giugno 2015 20:12)

    non sento la musica!!!!!!!