INVIDIA PALEONTOLOGICA


Download
INVIDIA PALEONTOLOGICA.ppsx
Presentazione Microsoft Power Point 5.9 MB

La festa era iniziata, i ragazzi si divertivano e ballavano; Jennifer, la vicina di casa era ormai al limite della sopportazione. La mattina che precedeva l’omicidio, affrontò Rachel: andò a casa sua e le disse che non poteva più fare feste perché lei era anziana e non le piaceva il rumore. Rachel in un impeto d’ ira graffiò Jennifer che data la sua età non poteva difendersi. Alla fine della discussione decisero che la ragazza non avrebbe più fatto feste e che la signora doveva essere più accondiscendente. La mattina del delitto, Jennifer portò a Rachel il pranzo come segno di riconoscenza per la comprensione; la porta era aperta, la signora entrò chiamò la ragazza ma quella non rispose allora la cercò per la casa e… la trovò morta nella sua camera. Per prima cosa chiamò la polizia. Il capitano non aspettò un attimo e informò NCIS squadra speciale scena del crimine. “Signor Taylor sono lo sceriffo, la informo di un delitto sulla ventesima strada, si tratta di omicidio”. “Okay, chiamo i miei colleghi, grazie”. L’ investigatore arrivò sulla scena del crimine, visto che era una persona molto precisa e attenta, cercò le prove per tutta la stanza ma non trovò né il proiettile né l’arma del delitto, ma qualcos’altro attirò la sua attenzione… la veneziana.                                                          

Entrando nella camera, alla destra della porta c’era un armadio a L molto grande e bianco, alla sinistra della porta un mobile era appoggiato al muro. Su di esso c’erano il televisore, dei libri sui dinosauri e alcune foto nelle quali Rachel era in posti bellissimi: quattro foto le aveva fatte insieme ai reperti e ai fossili più importanti che trovava, e le altre con la sua famiglia. In una delle foto scattate insieme ai reperti c’era, un po’ nascosto, un taccuino con dei disegni dei fossili più importanti. Il letto si trovava di fronte alla porta, ai due lati c’erano due comodini, uno con la lampada e un libro e l’altro con il telecomando, la sveglia, una biro, fotografie con gli amici e alcuni oggetti personali. Sopra il letto c’era una finestra coperta da una veneziana. A destra del comodino 1 (quindi quello a sinistra del letto) c’era un bagno, esso aveva una finestra che dava su un altro palazzo e una porta dalla quale si poteva accedere a uno sgabuzzino. Di fronte ad esso c’era un altro mobile sul quale Rachel teneva i suoi gioielli. Taylor esaminando la scena notò che i gioielli c’erano ancora e che la ragazza quindi non era stata uccisa per i gioielli. Non si trattava di rapina.

L’attenzione di Taylor venne attirata dalla finestra, la veneziana, scossa dal vento si mosse e l’investigatore si avvicinò. La sollevò… notò che il vetro era bucato dal foro di un proiettile. Capì subito che era una 9 millimetri, andò al laboratorio e cercò tutte le persone che possedevano una pistola così e trovò che il proprietario del palazzo Albert ne aveva una. Venne interrogato, ma egli negò di aver ucciso la ragazza, era solo arrabbiato con lei perché non pagava l’affitto puntualmente. Ciò non era una buona ragione per ucciderla perché in fondo era una bravissima ragazza. Il proprietario disse agli agenti che quella sera, si trovava a una festa e il suo alibi venne verificato solo quando andarono dall’ organizzatore della festa che confermò la presenza di Albert al pub. Taylor venne chiamato da Sophie l’anatomopatologa al laboratorio. Aveva trovato il DNA di Jennifer la vicina di casa, sotto le unghie di Rachel. Quando venne interrogata, la prima cosa che disse fu “voglio e volevo bene a quella ragazza”; le dissero che era stata uccisa con una pistola ma lei non sapeva neanche come si impugnasse. Le venne poi chiesto dove era quella notte e lei rispose che si trovava dalla sorella. Il suo alibi venne confermato. Successivamente furono interrogate molte persone, tra cui il Sig. Barret che abitava di fronte alla vittima, egli era l’ex fidanzato di Rachel e venne fermato perché anche lui possedeva una 9 millimetri. Barret negò di aver ucciso la ragazza, lui la amava ancora ma l’aveva lasciata in quanto il lavoro che faceva le lasciava poco tempo per la vita privata. Gli venne chiesto dove di trovava la notte dell’omicidio e lui rispose che era all’estero per lavoro con il suo capo, il quale confermò. In laboratorio controllarono i voli possibili la notte del delitto. C’era anche quello con il quale erano andati i due uomini. L’alibi era attendibile. Il mattino seguente Taylor con una nuova ipotesi, andò sulla scena del crimine e portò con sé un manichino. Ma a cosa gli serviva? Ora ve lo spiego! Lo posizionò in piedi dove si trovava la vittima e lo rivolse verso l’armadio. Esso aveva un foro nello stesso punto in cui avevano colpito Rachel. Taylor fece passare il laser attraverso il foro e capì la direzione del proiettile, esso puntò alla finestra, il vetro era rotto. Il laser, una volta liberatosi dalla tapparella, non si fermò e indicò l’appartamento da cui avevano sparato. Gli agenti chiesero al proprietario dell’altro palazzo a chi fosse stato affittato quel locale, era di Eric Shane. Venne portato in centrale ed interrogato. Nel frattempo alcuni agenti esaminarono l’appartamento. Entrando dalla porta principale e passando attraverso il corridoio, si accedeva alla sala. A destra, una poltrona e vicino ad essa il divano; in mezzo alla sala un tavolino con appoggiata la televisione, alcuni cioccolatini e il telecomando. Entrando nella sala, a sinistra una vetrina con, al suo interno, molti oggetti preziosi messi perfettamente uno vicino all’altro. Di fronte alla vetrina una grandissima finestra dava sulla camera da letto di Rachel e nell’angolo della sala una pianta con dei piccoli fiori gialli. Dal salotto si accede alla cucina, a destra il forno, un piano di appoggio e il lavandino e a sinistra, in fondo alla cucina, la dispensa. Gli agenti assegnati all’indagine controllando la casa di Shane notarono che la spia della segreteria telefonica lampeggiava. Schiacciarono il pulsante e qualcuno parlò. Altri investigatori nel frattempo erano nell’appartamento di Rachel e stavano raccogliendo le prove; in alcune foto videro lei che prendeva appunti sul suo taccuino ma sulla scena del crimine questo non venne rinvenuto. Capirono che sul blocchetto lei scriveva tutte le scoperte ed era come la sua vita su carta. In laboratorio esaminarono la voce della segreteria telefonica che diceva: “A quest’ora è fuori di casa...” Taylor capì che di chiunque fosse quella voce, durante la settimana, quella persona stava controllando il Sig. Shane e lo contattava per capire se rispondeva o no al telefono, però questa volta gli andò male, non chiuse la telefonata. Shane il giorno dell’omicidio non era a casa e di certo non poteva essere stato lui, altrimenti l’assassino non sarebbe riuscito a sparare da quell’appartamento. Gli investigatori, nella camera di Rachel trovarono una sabbia strana che proveniva, secondo gli esperti, da luoghi dove si facevano scoperte paleontologiche. La stessa sabbia venne trovata nell’appartamento di Shane. Finalmente in laboratorio trovarono la persona della segreteria telefonica, il suo nome era Jack, il cugino della vittima, anche lui un paleontologo. Capirono che solo lui avrebbe potuto portare quella sabbia nei due appartamenti. Andarono a casa sua e trovarono il taccuino di Rachel, il proiettile con il sangue della ragazza, il bossolo e la pistola. Lo arrestarono e lo interrogarono, le prove erano schiaccianti, gli agenti gli chiesero il movente, ed egli interrogato per ore, crollò e disse che l’aveva uccisa perché lei nel suo lavoro trovava sempre reperti di alto valore scientifico e le sue scoperte venivano pubblicate sui giornali mentre le sue erano spesso di scarsa rilevanza scientifica.

Per questo le aveva rubato il taccuino dove sapeva che lei scriveva il luogo della scoperta, i reperti ritrovati e tutto ciò che riguardava il suo lavoro.

Venne arrestato e portato in prigione in attesa del processo. Il caso venne chiuso e Rachel venne per sempre ricordata nel cuore dei suoi cari e… tra la sabbia e alla scoperta di altri dinosauri.

 

 

 Mask


Nota: I campi con l'asterisco sono richiesti

Commenti: 3
  • #3

    PETRA (martedì, 02 giugno 2015 22:02)

    super avvincente

  • #2

    Bianca (martedì, 02 giugno 2015 17:33)

    Davvero una bella storia

  • #1

    CRISTINA UGHINI (lunedì, 01 giugno 2015 16:29)

    BREVE MA D'EFFETTO