I FRAMMENTI RIVELATORI


Download
I frammenti rivelatori.ppsx
Presentazione Microsoft Power Point 4.1 MB

Erano le 06:30. Fuori faceva freddo, molto freddo. Il sole,in cielo, quasi non si vedeva, coperto da uno strato di nuvole grigie come la polvere. Il paesaggio era dominato dai grattacieli di Manhattan. Nella camera da letto di un appartamento al n° 69 di Washington Avenue, dormiva Johnatan Roddenmayer, detective professionista. Nella stanza da letto regnava il silenzio più assoluto. Ad un certo punto, una voce, proveniente dal walkie-talkie che, posato sul comodino a fianco del letto, era sempre acceso, interruppe bruscamente il silenzio che regnava incontrastato nella stanza. “Johnatan, Johnatan!”- diceva la voce- “Abbiamo bisogno di te!””Dove, perché?”- fu la risposta di Johnatan, che, abituato a svegliarsi presto la mattina, era balzato giù dal letto al primo piccolo rumore sentito manifestarsi nella sua stanza.”Un furto, compiuto stanotte, al n° 37 di Franklin Street! Devi venire subito!”

Johnatan, conclusa la chiamata, si vestì con una velocità fulminea, e, con un andamento molto scattante, ma allo stesso tempo molto elegante, prese le chiavi della sua macchina, uscì dal suo appartamento, chiuse la porta, scese le scale, aprì le portiere della sua Jeep, ci salì e la mise in moto, partendo e dirigendosi verso il luogo del crimine.

Johnatan aveva una corporatura alta e magra. Aveva capelli corti, lisci e neri, insieme ad un paio di occhi marrone scuro, un piccolo naso aquilino ed una bocca minuscola, dalle labbra quasi invisibili. Quel dì, come tutti i suoi giorni di lavoro, Johnatan indossava un paio di jeans, scarpe classiche da uomo nere importate dall'Italia, una camicia bianca ed un impermeabile color nocciola, insieme ad un cappello a falde larghe color beige.

Arrivato sul luogo del crimine Johnatan vide l'ispettore Wimbledon, riconoscibile dai suoi giganteschi baffi a manubrio, venirgli incontro. Lo condusse da dei poliziotti che stavano parlando con un tizio, che indossava un completo tirolese ed un cappello alpino. Aveva una bocca piccola, un naso piccolo ed appuntito, insieme ad un paio di occhi azzurri e dei capelli biondi, corti e riccioluti. “Costui, Johan Grüber, è stato ritrovato davanti alla gioielleria svaligiata, con tutti i gioielli del negozio in una busta che teneva in mano. Per ora, lui rimane il maggior sospettato.”

Johan rispose:”Signori, io non ho proprio compiuto questa rapina; infatti, ieri sera sono andato a festeggiare l'Oktoberfest con i miei amici in un locale qui vicino, “The german eagle”; poi, ricordo che sono svenuto proprio qui, per poi risvegliarmi braccato da poliziotti.”

Si, come no!”- disse un tizio vicino a Roddenmayer- “Ispettore, faccia il suo dovere e mandi questo buzzurro in prigione!””Mi scusi, ma, anche se il signor Johan è il maggior sospettato, non abbiamo ancora decretato che sia colpevole; e comunque, chi è lei per dire questo?””Thomas Chesterton”- rispose il tizio- “proprietario della gioielleria svaligiata.”

Chesterton era abbastanza robusto e piuttosto alto. Aveva due occhi verdi, dei capelli neri, corti e lisci,un piccolo naso a patata ed una bocca piuttosto grande. Addosso aveva una giacca nera, una camicia bianca, dei pantaloni neri ed un paio di scarpe classiche nere.

Ehi!”- sbraitò Johan- “Anche se rimango di origine tedesca, sono pur sempre un cittadino americano, ed ho diritto ad un regolare processo! Però, prima di andare in tribunale, voglio rimanere un attimo qui, di fronte al negozio, per cercare le batterie del mio orologio.””Come, scusi?!”- chiese Wimbledon.

Johan spiegò:”Vedete questo orologio? L'ho portato con me per controllare l'ora, non volendo tornare a casa troppo tardi... Mi ricordo che, cadendo, a causa della troppa birra bevuta, ho perso le batterie dell'orologio.”

Mi faccia un po' vedere l'orologio...”- chiese Roddenmayer- “...segna le11.15...”

Allora....”- esclamò incredulo Wimbledon- “...non può essere stato Johan a compiere il furto, dato che, come affermato da Chesterton prima, il furto è stato compiuto quando dalla stanza da letto del suo appartamento, situato proprio sopra la sua gioielleria, Thomas ha sentito dei rumori, ovvero alle 00.30. Purtroppo, il gioielliere, svegliatosi per un istante a causa dei rumori, aveva un sonno talmente pesante che si è riaddormentato subito. Chiudendo le palpebre, Chesterton ha visto l'ora.”

Roddenmayer chiese:“Signor Chesterton, non sospetta più di nessuno?”
“In effetti,”- rispose Chesterton- “ho un altro sospettato; il suo nome è Nikolas Papadoculos.”

Sa per caso dove potremmo trovarlo?”- chiese Johnatan. ”Non molto lontano da qui,”- rispose Chesterton- “precisamente in quel ristorante di fronte alla mia gioielleria.”

Due poliziotti entrarono nel ristorante, la cui facciata era dotata di una vistosa insegna con su scritto “Olimpus”.

La facciata dell'”Olimpus” era in legno ben lucidato e dipinto di azzurro. A sinistra di una porta di vetro, da cui si poteva vedere l'elegante sala da pranzo del locale, c'era una vetrina da cui si ammirava. un imponente poster del monte Olimpo.

I due poliziotti entrati nel ristorante ne uscirono con un tipo basso, grassoccio e pelato, caratterizzato da due microscopici occhi neri, un gigantesco naso greco e da bocca gigantesca con due labbra carnose, insieme ad un mento quadrato. Questo tipo era vestito con una maglietta a righe bianche e nere, un grembiule verde scuro da bottegaio, delle braghe color castagna, un paio di scarpe classiche color marroncino ed un'elegante coppola a quadri verdi e rossi.

Spiegata la situazione, Nikolas, con un marcato accento ellenico, rispose:”Impossibile! Non ho svaligiato io la gioielleria del signor Chesterton! E, anche se avessi voluto compiere questo atto criminale, non avrei potuto: ero alla festa di compleanno di mio cugino, organizzata a casa sua!””Io non ti credo!”- disse Thomas- “Chi, meglio di te, un individuo dal passato criminale, avrebbe potuto compiere questo furto? Prima mi hai rovinato l'attività, ora mi hai pure derubato! Meriti solo di finire in prigione!”

Mi scusi”- chiese Johnatan-”ma su cos'è fondata la sua accusa, signor Chesterton? E comunque, che significa la frase”Papadoculos mi ha rovinato la mia attività commerciale?”

Signor detective,”- rispose Thomas-”direi che i precedenti penali di Papadoculos costituiscano un valido motivo per rapinarmi, oltre al mio pessimo rapporto con lui, dato che i miei clienti si allontaneranno sicuramente da questa zona commerciale, data la presenza di un ex ladro, facendo così fallire il mio negozio, insieme a tutti gli altri presenti in questa zona! Per questo, io tengo le distanze da costui.”

Ricordo di aver letto qualcosa, tempo fa, nel casellario giudiziario, qualcosa a riguardo di un certo Papadoculos. Ricercato per tre rapine a mano armata e due furti. Ma dei precedenti penali non possono costituire una prova. Non c'è neanche una telecamera nel vostro negozio?””No”- rispose Thomas- “ho richiesto i miei sistemi di sicurezza ad un mio cugino, che abita a S. Francisco. Mio cugino Christian produce veramente degli ottimi anti furti; purtroppo, mi arriveranno a dicembre...”

Poi, Johnatan chiese a Wimbledon:”Non c'è neanche un filmato, od una testimonianza, che possa aiutarci nelle indagini?””Ahimè,”- rispose Wimbledon- “i lavoratori ed i proprietari dei negozi di questa zona commerciale, che è piuttosto estesa, non fanno le ore piccole: il negozio che chiude più tardi chiude alle 20:30. Da allora, le strade sono deserte; e comunque, questa zona è così tranquilla che i negozianti del posto non hanno richiesto di mettere delle telecamere nelle strade dove si affacciano le loro attività.”

Beh,”- disse Roddenmayer- “a questo punto non rimane che andare a investigare sul luogo del crimine.”

Certo,”- rispose cordialmente l'ispettore-”venga pure!”- e lo accompagnò di fronte alla gioielleria.

La facciata era dipinta di rosso, con una porta ed una vetrina che emergevano dal muro, incorniciate da legno di mogano. La vetrina presentava una spaccatura nel mezzo, ed il marciapiede proprio sotto di essa era cosparso di frammenti di vetro. La porta era in legno d'acero, elegantemente dipinta di verde. Sopra la vetrina e la porta, un'elegante insegna presentava la vistosa scritta “Chesterton's”.

Dentro, il pavimento della gioielleria era fatto di mattonelle bianche e luccicanti, e la parte davanti alla vetrina ospitava , oltre ai tanti frammenti di vetro, un gigantesco macigno.

La gioielleria era grande, dalle pareti blu. Il grande bancone troneggiava in mezzo a due grandi vetrine espositive vuote, con tutti i vetri rotti, i cui frammenti, ovviamente, occupavano il pavimento. Il bancone, in legno scuro, aveva il ripiano di marmo, su cui c'erano un vecchio registratore di cassa ed un portapenne, insieme ad un catalogo con su illustrati tutti i gioielli(che erano) esposti nel negozio, a fianco di diverse decine di biglietti da visita.

Johnatan Roddenmayer continuò a fissare il luogo del crimine per diversi minuti: c'era qualcosa, parte del luogo del crimine, che non lo convinceva, ma non riusciva ad identificare cosa. Ma, dopo dieci minuti, capì tutto. Radunò il signor Chesterton, il signor Papadoculos e Wimbledon, per spiegare loro chi aveva compiuto il furto. “Grazie ad un importante indizio presente in questa stanza”- iniziò a spiegare Roddenmayer- “ho capito che non è stato Papadoculos a compiere il furto. L'indizio che mi ha aiutato è stato il modo in cui i frammenti di vetro sono stati sparsi sul pavimento e sul marciapiede. Infatti, potete ben constatare che la maggior parte dei frammenti è sparsa sul marciapiede, e non sul pavimento: quindi, il macigno è stato lanciato dall'interno della gioielleria. E chi mai avrebbe potuto lanciare il macigno dall'interno della gioielleria, se non il proprietario di quest'ultima, ovvero Thomas Chesterton? Infatti, secondo me, proprio lui ha lanciato il macigno e, dopo averlo spostato sul marciapiede, ha rotto tutti i vetri delle vetrine espositive del suo negozio e, dopo aver preso tutti i gioielli,ha nascosto qust'ultimi in un luogo solo a lui accessibile, poi ha messo dei gioielli falsi in una borsa, poi messa in mano a Johan per depistare le indagini.”

Chesterton, visibilmente indignato, urlò:”E perché mai avrei dovuto compiere un atto del genere?!””Semplice”- rispose Johnatan- “avete compiuto questo atto per far andare in prigione Papadoculos, mandando via da questa zona commerciale tutti i suoi timori di veder scappare via la vostra clientela, spaventata da Papadoculos.”

Chesterton divenne improvvisamente pallidissimo, poi svenne, per rinsanire una decina di minuti dopo; intanto, Wimbledon si congratulò con Roddenmayer, dicendogli: “Complimenti, ogni volta che risolvete un caso mi stupite sempre più, ma come fate?””Attenzione,”- gli rispose Johnatan-”semplice, pura, indistruttibile attenzione.”


Testo di 20-9-12-3-5


Nota: I campi con l'asterisco sono richiesti

Commenti: 0