And at the first place, claim for oneself the lady

<<And at the first place, claim for oneself the lady … Sara Ubbiali!>>

Ecco, questo fu un fatto che mi cambiò la vita. Mi trovavo al Madison Square Garden a New York, ad una mostra canina. Ogni allevatore, a livello mondiale, portava con sé a gareggiare almeno 10 cani di razze diverse. Io portati u Golden Retriver color miele di nome Billy, un pastore tedesco di nome Moon, un Weimaraner color grigio perlato dagli occhi color ambra di nome Lilla, un Border Collie di nome Minù (la chiamai così in onore della mia prima cagnolina).

Poi avevo anche Scheggia (un Bovaro del bernese), Lampo (un Levriero afgano), Bonny (un Beagle), Doby (un Dobermann), Cindy (un Cavalier King Charles Spaniel) e come ultimo l’amato King: un alano tedesco alto più di un metro dal garrese.

Quando fu il momento delle premiazioni ero agitatissima, anche se sapevo di non avere vinto. Il primo posto avrebbe ricevuto in premio un viaggio in Polinesia Francese con i propri 10 cani e, in più, una fornitura di cibo per cani Trainer per i prossimi 20 anni!

Quando sentii pronunciare: “and at the first place, claim for oneself the lady … Sara Ubbiali!” non potevo crederci! Mi è sembrato di provare la stessa emozione che provai il 12 Novembre 2008, quando il cane che aspettavo da tanto, arrivò a casa di mia nonna.  E’ come se “non stessi più nella pelle”.   Andare in Polinesia è stato sempre il mio sogno fin da piccola, da quando mia zia mi aveva raccontato come fosse quell’isola.

Appena pronunciato il mio nome arrivarono telecamere, presentatori televisivi e fotografi….

Che imbarazzo! Non potevo ancora credere che erano tutti li per me.  Poco dopo arrivò anche il presidente degli Stati Uniti Obama e mi volle fare un’intervista.  Rimasi a bocca aperta… che onore!

“Good morning Mrs Ubbiali, now you are the champion of the word in speciallity of dogs’ show” Io gli dissi che non potevo ancora crederci di avere vinto e che ero felicissima di averlo conosciuto.

Poi Obama mi fece delle domande riguardanti il mio lavoro e le mie passioni. Mi chiese: “Questa passione ce la avevi fin da piccola?”.  Io risposi: “Si, è sempre stato il mio sogno allevare razze di cani a livello mondiale. Io per i cani ci metto l’anima… Da piccola ricordo che mi piaceva molto portare in giro la mia cagnolina Minù e farla giocare con me. Quando ero triste andavo da lei a consolarmi perché sapevo che era sempre pronta ad accettare coccole o a giocare con me. Con lei facevo molte gare di corsa o giocavo a prendi e riprendi o a nascondino, anche se vinceva sempre lei in perché era troppo veloce in confronto a me! Ci volevamo bene reciprocamente”.

Il Signor Obama successivamente mi chiese: “Ci metti tanto amore e impieghi tanto tempo ad allevare così tante razze di cani?”. Io gli risposi: “La mia vita è per i cani e mi sacrifico per coltivare il mio sogno. Mi alzo alle 5 del mattino per andare all’allevamento che dista 20 km da Cremona.  Quando arrivo do ad ogni cane un biscotto per colazione. I miei cani, diversamente dagli altri allevamenti, non sono in gabbia ma hanno a disposizione 300 metri quadri di territorio per razza. E’ per questo che, non essendo sempre soli in piccoli box, sanno comunicare tra loro e anche con il loro padrone.  A volte sembra che mi parlino. Ogni tanto gioco con loro e se, come i Border collie, hanno bisogno di allenamento e corse, gli creo degli ostacoli da saltare o organizzo gare di corsa con altri allevatori miei colleghi”.

Mi fece un’ultima domanda: “Come hai individuato il tuo talento?”  Gli risposi che il mio talento di allevatore lo ho individuato grazie ad una mia amica, Karina, che mi ha detto che sarei stata molto brava ad allevare i cani perché ci avrei messo l’amore e la passione che sono le due cose più importanti per diventare un eccellente allevatore”.

Un avvenimento che mi ha condizionato molto e mi ha fatto scoprire la mia vera passione è stato quando mia mamma mi regalò due cuccioli di Border Collie: Cocco e Stella. Da lì capii che sarebbe stato bello ascoltare Karina e quindi, farli prolificare e gareggiare a Dogs’ Show.  Da lì iniziò la mia avventura!”  Terminata l’intervista salutai tutti e partii per la Polinesia.

Chiamai mia mamma la quale mi disse che era molto fiera di me.
In Polinesia, nel dolce relax delle onde, mi venne in mente una frase che ripetevo spesso da piccola pensando a me e al  mio cane : il cane è il migliore amico dell’uomo se l’uomo è il migliore amico del cane!

 

 

Sara

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