Questa fu la prima domanda che mi sorprese, non sapevo cosa dire!

 

Da ragazzo sognavo di diventare ingegnere meccanico, e oggi mi ritrovo ad esserlo già” dissi alla giovane ragazza che mi pose la domanda:” Da quanto sognavi questo lavoro?”. Nella mia testa c’ erano molti pensieri, ma quello più frequente era” Come faccio a rispondere a tutta questa folla di giornalisti provenienti da tutto il mondo?”. Mentre pensavo questo, un giornalista iglese che spiccava tra la folla per la sua altezza, mi chiese;” Signor Robusti, come ha individuato il suo indubbio talento?” A questa domanda, che già in altri paesi mi avevano rivolto, io risposi:” Non so se da ragazzo avevo un talento, non ero un genio matematico, so solo che sognavo questo lavoro, ero appassionato di auto e che l’ avrei raggiunto impegnandomi!”. A quel punto vidi molti flash nel grande salone in cui mi trovavo e un boato di applausi incominciò, per finire un minuto dopo. Quando ci fu più calma, un giornalista tedesco, seguito dal suo cameramen, mi chiese:” Signore! Chi ti ha aiutato ad arrivare al tuo sogno?” Anche a questa domanda sapevo dare una risposta e dissi:” Fin da ragazzo mi hanno incitato a raggiungere il mio sogno, Primo fra tutti mio papà, che mi spronava regalandomi libri riguardanti le auto; anche i miei parenti mi sostenevano, da non dimenticare anche i miei professorii!” Finita la risposta vidi la sua faccia molto soddisfatta. Mentre pensavo alle possibili domande che mi avrebbero posto, una giornalista italiana in fondo al salone urlò;” Quali sono state le tue scoperte riguardanti il tuo lavoro?” Questa fu la prima domanda che mi sorprese, non sapevo cosa dire! Perfino la folla si ammutolì stupefatta. Iniziai balbettando per l’ incertezza, poi con più convinzione iniziai:” Ho iniziato a scoprire questi lavoro quando la mia passione per le auto si è rafforzata. Ho iniziato leggendo libri di autol, e costruendo macchinine di lego da mezzo euro; e adesso mi ritrovo qua a costruire macchine vere da mezzo milione di euro! Sono arrivato fin qua, al gradino più alto, non solo grazie alla mia speranza, ma anche grazie al mio impegno e studio. Dopo qualche secondo si alzò un boato di applausi, ringraziai e andai verso l’ uscita.

Marco

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