...ma vorrei raccontarle soprattutto la mia storia

 

Salve, mi chiamo Amelia. Sono qui per farle un’intervista. Mi racconti un po’ la sua vita, la sua carriera, la sua esperienza sul set di “Yellow library “: il nuovo film “giallo” .”

Salve Amelia, la mia esperienza sul set è stata meravigliosa, ma vorrei raccontarle soprattutto la mia storia. Già da quando avevo quattro o cinque anni, mia mamma mi insegnava l’inglese, dato che fece il liceo linguistico. Non mi “istruiva” però come una maestra o una professoressa, ma come mamma nel vero senso della parola. Piano piano mi ha insegnato alcuni oggetti della casa con la pronuncia corretta, poi i numeri e i colori. Cominciai la prima elementare. Mia mamma continuava a insegnarmi, quindi ogni cosa che facevamo a scuola lo sapevo già. Io le sono veramente grata, perché mi ha aiutato molto a coltivare la mia passione. Alle medie avevo dei professori coscienti di ciò che insegnavano, non come alle scuola primaria dove alcuni si preparavano la sera prima alle undici. Alla scuola secondaria, la mia professoressa di inglese mi trattava come una figlia. Con la mia mamma ho messo i semi nella terra e li ho curati ogni giorno e sono spuntate le foglioline. Grazie alla Prof. Sono emerse delle piante altissime che si sono riempite di fiori e poi frutti. Non volevo (e non voglio) che appassiscano. Ho fatto il liceo linguistico. Un giorno della quinta superiore ho sentito Mario Biondi alla radio. Mi ha veramente colpito. Un italiano con una padronanza eccellente dell’inglese. Era( ed è) un binomio che non accade spesso. Ho frequentato dei corsi di canto (l’altra mia passione) per diventare come lui. Una mattina d’inverno avevo letto sul giornale di un concorso per giovani talenti. Avevo deciso di partecipare. Lo vinsi. Il premio era la possibilità di incidere un CD. Il mio CD aveva molto successo. Qualche casa discografica in America era venuta a sapere del mio successo quasi mondiale . Avevo scelto la più popolare ed importante. Si chiamava “Music in life” cioè “musica nella vita”. “Perché la vita senza la musica è vuota” mi disse il proprietario. Mi ha fatto fare tre tour e nu ho altri tre “in cantiere”. Le mie canzoni erano ( e sono ) in inglese, francese o spagnolo. Io adoro le lingue straniere. Infine eccomi sul set di uno dei più attesi film in tutto il mondo.” “Grazie Elena, a presto”.

 

Elena Sofia

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