...or dunque guida i tuoi guerrieri come il cuore ti dice.

Mentre ci avvicinavamo al campo di battaglia io avvistai per primo una figura che mi fece sobbalzare il cuore. Aveva un andamento fiero e portava un’armatura lucente , la sua superbia non lasciava dubbi al riguardo: il Pelide aveva deposto la sua ira verso il comandante Agamennone ed era ritornato in battaglia. Anche i miei guerrieri Lici alla sua vista, si scambiarono sguardi pieni di paura, alcuni proposero la ritirata, altri incitarono al proseguo. Mi si affiancò il mio comandante in seconda che raccolte le opinioni dell’esercito licio, mi disse : “Capitano dei Lici Sarpedonte, figlio di Giove e Leodamia, cugino di Glauco, alleato con i troiani; tra i tuoi guerrieri serpeggia la paura dello scontro con il Pelide e i suoi Mirmidoni, ma altri sono ansiosi di mostrare a lui la loro forza e nobiltà nella pugna, or dunque guida i tuoi guerrieri come il cuore ti dice, tanto il dio Giove sa già la nostra sorte”. Io allora aspettai un attimo, salii su un masso vicino e poi presi la parola: “ Guerrieri della Licia, oggi, come avete visto, è ritornato in battaglia Pié Veloce insieme ai suoi Mirmidoni, so che nei vostri cuor desiderate la ritirata per fuggire dalla morte, ma oggi non è il tempo della resa, se mi affiancherete nella battaglia contro Achille e morirete, lo farete con onore, passerete alla storia come coloro che hanno lottato contro il figlio di Teti da eroi. Molto abbiamo sofferto in questi anni, e molto ancora soffriremo. Molti di voi periranno sulle spade achee prima che il sole tramonti… questo è vero! Ma prima che ognuno di noi giunga alle sponde dello Stige, molto di onorevole può ancora essere fatto. Venite dunque amici miei, fratelli nelle armi, compagni nel destino! Possiamo essere sfibrati dal tempo e dalla sorte, ma siamo forti e uniti nella volontà di combattere, unitevi a me verso la battaglia e la pugna, siate per me il mio braccio nel combattimento, onorate la vostra patria e dimostrate di cosa siete capaci e del vostro onore, qualunque sia il volere di Zeus nostro dio! Non saremo noi oggi a mordere la polvere”. Il discorso riuscì a convincere tutti i soldati tranne qulacuno che nello scompiglio della battaglia scomparì in una nube di terra. Così insieme incominciammo la corsa verso i Mirmidoni, in un istante l’aria si riempì del fragore di mille piedi, sentimmo le frecce troiane passare sopra le nostre teste e andare a colpire il nemico, e finalmente lo scontro più temuto, nel campo ci fu un silenzio mai sentito prima d’ora; poi il putiferio.

Michela

 

Michela

 

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Commenti: 8
  • #1

    LudoB (venerdì, 10 maggio 2013 21:09)

    belloooooo!!

  • #2

    Tommy Tinelli (martedì, 14 maggio 2013 17:06)

    sn d'accordissimo con la ludo: uno scritto bellissimo

  • #3

    Gaia Scaravaggi (venerdì, 17 maggio 2013 20:33)

    Brava!!! Un tema profondo e originale!!!

  • #4

    Edo Raimondi (domenica, 19 maggio 2013 13:30)

    si abbastanza bello!!!!!!!!!!!

  • #5

    pietro emiliani (martedì, 21 maggio 2013 14:20)

    se carino

  • #6

    gorgia (sabato, 25 maggio 2013 19:34)

    è bellissimo michi non ascoltare gli altri

  • #7

    Borie (giovedì, 06 giugno 2013 17:18)

    Bello ma è un po' troppo lungo

  • #8

    Vitty (domenica, 09 giugno 2013 21:07)

    Siii Miki belloooo te lo dice un'esperta è lunghino ma molto molto carino!!!!!!!!