Sono un semplice marinaio timoroso ed innocuo; scrivo ogni giorno parole in questo libretto ormai vecchio e logorato come il peso degli anni che porto sulle spalle.
Nel cuore ho assai paura di un pericolo malvagio che proviene dalle acque tenebrose e oscure del mare nero che di notte navighiamo e ne tracciamo la via per una nuova terra. Perché sono partito per questa avventura è una domanda che mi ronza da tempo nella mente; ormai offuscata dal dolore, dalla povertà che cercano di portarmi via la libertà e l’amore che mi riporterà a casa dalla mia famiglia. Il mio ammiraglio e comandante è Colombo. Ho saputo che proviene da Genova, la mia città: ho fiducia e speranza in lui, ma tanto quanto il cielo è oscurato e non presenta segni di vita, così la rabbia prende il sopravvento sul mio senno. Il suono degli uccelli migratori da tempo non si ode più e il profumo che odoro di sera è la vittoria e la scoperta di una nuova terra; ma ogni giorno quella luce splendente scompare ed io divento sempre più spazientito. Il mio cuore è spavaldo ma essendo un uomo anch’io temo la morte.
Credo di aver intrapreso questa avventura per la gloria e per avere qualche moneta in più per portare tutti i giorni il pane a casa dalla mia famiglia. Il mio amico molto orgoglioso e temerario non sa che cosa sia la paura e io temo per lui che l’orgoglio possa sottrarre la suo ragione e possa fare scelte sbagliate. Anche le travi sottocoperta cominciano a scricchiolare, a inumidirsi per le forti tempeste e a marcire; come il cibo nei barili ormai quasi vuoti e l’acqua è anch’essa finita e la nostra gola comincia a seccarsi.
Il profumo della sconfitta serpeggia nelle cabine di tutti i marinai; la gioia è ormai sotterrata sul fondo del mare. Il mio posto per dormire è sottocoperta ed è scomodo e freddo. L’odore della morte sento che mi avvolge e mi stringe sempre di più come in una ragnatela.
Quando ho intrapreso questa avventura non ho seguito la mia ragione ma vigeva solo l’inconsapevolezza di quello che stavo per fare.
Questo è il giorno 28 della nostra navigazione (1492).
Vittoria
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Ilaria Tresoldi (giovedì, 09 maggio 2013 23:06)
scritto benissimo! brava!
Barbara Ravazzola (lunedì, 20 maggio 2013 22:04)
Sembra di essere su quella nave. Complimenti!
Bea (venerdì, 31 maggio 2013 15:47)
Vitty é bellissimo!!!
vitty (domenica, 09 giugno 2013 21:01)
Ottima forma da 10 e lode ortografia perfatta è fantastico complimenti alla creatrice!!!
Claudia (martedì, 11 giugno 2013 20:40)
woww sei bravissima e pensare che sei solo in 2 media mi hai fatto sentire il brivido di essere su quella nave eccellente anche se a me non piace leggere questo
cattura lo sguardo e la mente stupendo lo adoro!!!