LA CHIARITA' D'ARGENTO

 La citazione è presa dalla novella “Ciaula scopre la Luna”. L’autore è Pirandello, che sa dare un tocco di poesia alla storia che, senza un tono poetico avrebbe un impatto diverso sul lettore.

La novella parla di un minatore di nome Ciaula, che una notte arcigna scopre la luna nel massimo del suo splendore, in una chiarità argentea che lo fa rimanere sbalordito. E il giovane, davanti a tanta bellezza si commuove e contempla il cielo.

La storia mi piace perché richiama la fantastica esperienza che ho vissuto nella notte trascorsa a Lagdei e me la fa ripercorrere passo a passo. Non mi dimenticherò mai delle emozioni provate davanti a quella Luna meravigliosa; tutti eravamo lì, davanti a quell’immenso bagliore, ma nessuno fiatava: nessuno si azzardava ad emettere un minimo gemito con la bocca.

I miei pensieri davanti alla Luna sono stati:”è stupendo!”, “sono sbalordita”, “ Una cosa così non me la sarei mai potuta immaginare!”, “ Questo momento sembra fatto apposta per noi, e forse lo è…”.

Avrei voluto urlare al mondo quanto fosse bello il cielo in quel momento, ma qualcosa di più forte me lo impediva. Questo mi ha colpito nel profondo perché è come se quell’attimo dovesse appartenere a noi, alla nostra memoria; perfino quelli che avevano provato a scattare foto hanno raccontato di averle riviste oscure e sfocate. Prima di andare a Lagdei mia mamma mi diceva di guardare la Luna, poiché in quel momento era bellissima, io la guardavo, ma non mi entusiasmavo molto. Quando sono andata a Lagdei ho capito il perché di tanto entusiasmo nel vedere una cosa che c’è sempre: mia mamma aveva già imparato a cogliere il bello nelle cose, e lo stavo imparando anche io.

Era da tantissimo tempo che non guardavo una cosa in questo modo: da piccola andavo in giardino con mio nonno e mia sorella, e nelle notti più serene ci sedevamo sul prato e contemplavamo il cielo al chiaro di Luna. Il nonno, poi, iniziava a raccontare la storia di un omino che faceva il contadino nella Luna e ci spiegava che le sfumature più scure all’interno del bagliore erano i vari filamenti di paglia.

Allora io volevo vedere quell’omino leggendario, e stavo con il naso all’insù sperando di scorgere qualcosa in lontananza.

Riguardare il cielo notturno mi fa ritornare bambina, e quando penso a quelle serate passate sotto alla Luna, la pura malinconia, invade il mio cuore, e la mia anima si commuove, proprio come Ciaula.

Il segreto per non stancarsi mai delle cose è non essere mai sazi di ciò che si ha già visto, ma voler andare al fondo di tutto per saperne di più.

E’ così che fanno i bambini, dal cuore innocente, capaci di stupirsi per tutto e, pur essendo più piccoli e meno colti, ci insegnano come restare a bocca aperta davanti all’ordinario.

(Carolina)

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Commenti: 12
  • #1

    Arianna Visagli (mercoledì, 08 maggio 2013 12:11)

    Che dire...una futura scrittrice! brava!

  • #2

    Maria Liliana Manfredini (giovedì, 09 maggio 2013 20:34)

    Bello, davvero!

  • #3

    ste.G (giovedì, 16 maggio 2013 20:03)

    hai proprio ragione Caro, quel momento era solo per noi...

  • #4

    Caro Zani (giovedì, 16 maggio 2013 21:55)

    Grazie! Davvero Ste, ti ricordi che bello?

  • #5

    feudo (sabato, 18 maggio 2013 12:01)

    sono d' accordo cn ste solo per noi

  • #6

    edo mlvagio (domenica, 19 maggio 2013 13:22)

    concordo con tutti

  • #7

    pietro (martedì, 21 maggio 2013 14:33)

    quasi bellooooooooooooooo

  • #8

    ste.G (martedì, 21 maggio 2013 19:47)

    più che quasi babo, affascinante e piacevole da leggere

  • #9

    feudo (sabato, 25 maggio 2013 10:02)

    è vero ste, e Caro, ti sei davvero immedesimata

  • #10

    giorgia (domenica, 26 maggio 2013 10:37)

    bello caro!!!!!!!!!!! stupendo, profondo e con una una forma corretta!!!! bravissima

  • #11

    kari (mercoledì, 05 giugno 2013 12:15)

    scrivi come un poeta.

  • #12

    sara (mercoledì, 05 giugno 2013 14:53)

    brava kari, concordo con te!
    caro sei bravissima!